Poche donne nell’informazione?

MILANO – L’Osservatorio Talents Venture scandaglia i bilanci di genere degli atenei, dando vita a un indice della parità di genere e si sofferma sulla bassissima presenza di iscritte nei corsi: solo lo 0,5% delle ragazze iscritte all’Università decide di iscriversi a Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). I dati, tuttavia, “rilevano che più donne che mai si stanno qualificando, riqualificando e migliorando le competenze online. Inoltre, i divari di genere sono sostanzialmente inferiori nelle iscrizioni online, rispetto all’istruzione tradizionale.

Sempre nell’ICT, la parità di genere nella formazione online è aumentata tra il 2019 e il 2021. Tuttavia, il comportamento di iscrizione mostra che le preferenze di abilità di uomini e donne continuano a rispondere ai modelli tradizionali, creando divari di genere in termini di competenze.”

Anche se le donne in molti paesi hanno iniziato a eguagliare la partecipazione degli uomini all’apprendimento online dalla pandemia, permane infatti un significativo divario di genere nella distribuzione delle preferenze di iscrizione tra le competenze. Mentre sia gli uomini sia le donne migliorano le competenze in preziose aree come la risoluzione dei problemi, la gestione delle risorse e il marketing, in generale gli uomini sono più propensi a investire in competenze digitali e di innovazione e le donne hanno maggiori probabilità di scegliere di migliorare le competenze nel lavoro con le persone e nelle competenze di autogestione. Inoltre le donne hanno sostanzialmente maggiori probabilità di migliorare le competenze in resilienza, tolleranza allo stress e flessibilità e gli uomini hanno il doppio delle probabilità di scegliere di migliorare le competenze nell’uso della tecnologia, nella progettazione della tecnologia e del pensiero matematico.

Serve un cambio di passo, secondo Rossana Berardi, presidente di Women for Oncology Italy, che precisa: “Resta fondamentale un cambio culturale, bisogna togliere questi stereotipi di genere che nascono prima di tutto in famiglia.”

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