Balene contro navi veloci

GENOVA – Ci si chiede, negli ambienti armatoriali non solo italiani, quali conseguenze economiche avrebbe l’applicazione della richiesta dal recent forum ambientalista sul mare di ridurre a meno di 13 nodi la velocità delle navi in Mediterraneo per limitare gli speronanti delle balene 🐋🐳.

Speronamenti che, come mostra la foto, condannano qualche volta i pacifici cetacei 🐋🐳 a una lunga e dolorosa fine, spesso condivisa anche dal cucciolo non ancora autonomo.

Il tema non è nuovo: il mondo della logistica corre veloce, la consegna dei carichi navali innesca una corsa a chi arriva prima – siamo di nuovo alle famose gare dei clipper a vela sulla via delle spezie – e ridurre la velocità a quella inferiore alle navi a vela di allora sembra una proposta dirompente, tale da mettere in crisi l’intero comparto dei traghetti e delle full-container.

Rivedere le “schedule” mondiali?

Certo, ridurrebbe i consumi dei fuel: ma in questo campo l’adozione di nuovi carburanti, ecologicamente ed economicamente più sostenibili, è scelta già in atto.

L’alternativa?

‘Gli armatori propongono eventualmente segnali che allertino le balene. Da considerare’.

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