Interporto Vespucci, rivedere i piani

GUASTICCE – La fine dell’anno si avvicina e il bilancio dell’interporto Vespucci di Guasticce, per quanto in preparazione definitiva e sotto embargo, non sembra tra i più brillanti. Ovvero: sono più i progetti rimasti in stand-by che non quelli realizzati, in un quadro certamente complesso a livello nazionale e internazionale, ma con l’impressione che il supporto politico – sempre necessario in questi frangenti – sia al momento ridotto a quello, più formale che sostanziale, del socio Regione Toscana.

E per il retroporto di Livorno e Piombino – come si è ipotizzato e come dovrebbe essere – non sembrano dunque tempi facili.

In sostanza, è in atto una revisione del piano industriale che appare per alcuni aspetti dolorosa ma indispensabile.

Tra i problemi più pesanti c’è ovviamente la mancata conferma dei fondi statali per il raccordo ferroviario diretto tra Pisa e Vada che dovrebbe potenziale l’utilizzo dei treni-blocco dal Vespucci. Se il famoso e famigerato “scavalco” va avanti, sia pure a tempi di lumaca, manca un vero impegno di FS e delle sue derivazioni cargo, al di là delle belle parole e dei piani a suo tempo presentati con grandi mostre di mappe. Tra le realizzazioni completate c’è il Cold Village, e ne va dato atto, sia pure sottacendo alcuni suoi problemi marginali. Rimane da tempo in stand-by il tanto sospirato Pharma Village, anche perché sembra sempre più possibile la sua (futura) nascita ai bordi e non dentro il Vespucci. Almeno questa né la Voice che circola, e non è tra quelle in chiave positiva. Tempi lunghi anche per il Truck Center, le cui aree sono utilizzate – a quanto si sa – soltanto come sfogo per i traffici delle auto nuove, mentre sono stati rinviati i progetti a supporto dei Tir, dei loro equipaggi e temi connessi.

Last but not least, la partecipazione societaria alla Spa. L’AdSP insieme alla Regione Toscana ha la maggioranza delle quote e non sembra intenzionata ad aumentarla. Più interesse sembra avere all’eventuale acquisizione di alcune aree ancora disponibili, per proprie operazioni. Il tutto fa parte dell’analisi in corso a palazzo Rosciano proprio per l’annunciata revisione del piano industriale.

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