«Strade provinciali nei guai, il governo taglia il 70% dei fondi»
L'allarme degli amministratori locali Upi e dei costruttori Ance
FIRENZE. Avranno litigato chissà quante volte in passato, ma adesso gli amministratori delle Province e i costruttori confindustriali dell’Ance fanno quadrato e insieme protestano contro il governo per i tagli choc alla viabilità provinciale (e dunque gli effetti che questo avrà in termini di sicurezza stradale). Anche perché, dopo decenni di tagli, ecco che l’ultimo porta via dal conto addirittura 58 milioni di euro dai fondi per le province toscane.
L’Unione delle Province (Upi) e i costruttori Ance alzano la voce congiuntamente per dire tutta la «profonda preoccupazione» per la «drastica riduzione delle risorse destinate alla manutenzione straordinaria della rete viaria provinciale»: il taglio – si afferma – è «certificato dai dati ufficiali elaborati dall’Unione delle Province d’Italia».

I dati resi noti dall’Unione Province
La Toscana mugugna perché era «già stata messa a dura prova dai tagli di parte corrente e dai recenti eventi meteorologici estremi» e ora risulta «tra le regioni più colpite: tra il 2025 e il 2029 per le strade provinciali ci saranno minori fondi per 58 milioni di euro, pari al 48% delle risorse previste. Come dire: un dimezzamento secco. Ma ancor più pesante è la forbiciata nell’immediato: per il biennio 2025–2026 «la riduzione raggiunge il 70%, con quasi 34 milioni di euro sottratti su un totale previsto di 48,5 milioni». Tradotto: se non ci sarà un ripensamento da parte del governo, rimarranno briciole per rimettere in sesto una viabilità che spesso ha seri problemi.
Ecco l’identikit dei tagli («a carattere lineare») per ciascuno dei territori toscani, secondo quanto reso noto da Unione Province e Ance: «Colpiscono tutte le Province toscane e la Città Metropolitana di Firenze».
- Provincia di Arezzo: 3,2 milioni in meno nel biennio 2025-2026 e 5,5 milioni in meno con il taglio del 2029;
- Città Metropolitana di Firenze: 6,7 milioni in meno nel biennio 2025-2026 e 11,6 milioni in meno con il taglio del 2029;
- Provincia di Grosseto: 3,9 milioni in meno nel biennio 2025-2026 e 6,7 milioni in meno con il taglio del 2029;
- Provincia di Livorno: 2,2 milioni in meno nel biennio 2025-2026 e 3,8 milioni in meno con il taglio del 2029;
- Provincia di Lucca: 3,8 milioni in meno nel biennio 2025-2026 e 6,6 milioni in meno con il taglio del 2029;
- Provincia di Massa-Carrara: 2 milioni in meno nel biennio 2025-2026 e 3,4 milioni in meno con il taglio del 2029;
- Provincia di Pisa: 3,9 milioni in meno nel biennio 2025-2026 e 6,8 milioni in meno con il taglio del 2029;
- Provincia di Pistoia: 2,7 milioni in meno nel biennio 2025-2026 e 4,6 milioni in meni con il taglio del 2029;
- Provincia di Prato: 1,4 milioni in meno nel biennio 2025-2026 e 2,4 milioni in meno con il taglio del 2029;
- Provincia di Siena: 3,7 milioni in meno nel biennio 2025-2026 e 6,4 milioni in meno con il taglio del 2029.
L’Upi Toscana e l’Ance Toscana chiedono che si torni indietro: vanno ripristinate in modo «urgente e prioritario» le risorse già assegnate per il biennio 2025–2026 («pari a 385 milioni di euro a livello nazionale») così da «scongiurare gli effetti negativi sui cittadini, sulle imprese e sull’occupazione».
Le due realtà firmatarie invitano poi a «un approccio diverso e responsabile» per il futuro così da riuscire a garantire «stabilità, certezza e programmazione»: o è così o il nostro Paese «continuerà a operare per emergenze e improvvisazioni a scapito dell’efficienza, della crescita territoriale e dei servizi ai cittadini».
Rossano Massai, presidente dei costruttori confindustriali di Ance Toscana, la pensa così: quella di competenza provinciale è «la principale rete stradale utilizzata dai cittadini e dalle imprese, fondamentale per lo stesso sviluppo socio-economico dei territori, soprattutto in una terra come quella toscana composta da aree interne, collinari e montane». La scelta di usare le forbici in questo modo pesante «mette a rischio la sicurezza e la stessa mobilità delle persone, considerato l’impatto devastante che in certe province gli eventi estremi meteorologici degli ultimi tempi hanno causato». Questo taglio – afferma – rischia di «bloccare interventi strategici programmati e per quali è stata fatta la progettazione, quindi pronti da cantierare, ma soprattutto interrompe bruscamente le opere avviate in questi primi 5 mesi del 2025, che risultano scoperte finanziariamente». E questo crea «grandi preoccupazioni per la tenuta economica e finanziaria delle imprese e delle province». Una preoccupazione che raddoppia sul fronte occupazionale, vista «la contrazione del mercato dovuta alla progressiva chiusura delle misure straordinarie del PNRR e dei bonus in edilizia».
Gianni Lorenzetti, presidente di Upi Toscana, dice: «Quando abbiamo visto la norma approvata dal Parlamento non ci credevamo: non è concepibile che il governo, a parole tanto attento ai territori e alle imprese, abbia deciso di tagliare quasi 60 milioni di euro nella sola Toscana per le strade che collegano città, centri minori, aree interne e aree montane, peraltro in molte realtà già in condizioni difficili viste le ultime emergenze meteo e i bilanci degli enti». A giudizio di Lorenzetti il governo ha fatto «una scelta pericolosa per i cittadini toscani» e preso «una decisione grave e scellerata per le stesse imprese che già hanno fatto i lavori o li stanno facendo e che rischiano di non veder arrivare puntualmente i flussi di risorse che sono dovuti». Il numero uno regionale dell’Unione Province preannuncia che «ci opporremo in ogni sede istituzionale, considerato anche il blocco della programmazione degli interventi che prevedevamo nei prossimi anni».