La guerra di Monfalcone su banchine e dragaggi

I tanti “niet” della Regione Friuli-Venezia Giulia alle iniziative della locale Compagnia Portuale mentre i traffici scappano e partono i ricorsi al Tar

Pierluigi Maneschi

MONFALCONE – Una banchina nuova che tanto nuova (e agibile) non si rivela e che innesca due inchieste dalla Corte dei Conti e dalla Procura; un porto che continua ad avere problemi di fondali, tanto che un’importante quota di traffici di cellulosa vengono trasferiti in un altro porto, quello tirrenico di Livorno, che a sua volta sui fondali non se la passa proprio bene. Una richiesta di concessione di uno specchio acqueo da parte della locale Compagnia Portuale anche e specialmente per poterlo ripulire e dragare, e una proposta di nuova banchina respinta.
C’è di tutto a Monfalcone, dove malgrado i tempi di crisi la Regione Friuli-Venezia Giulia avrebbe anche negato una concessione alla stessa Compagnia Portuali che voleva investire almeno 50 milioni di euro per una nuova banchina.
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