Il porto di Livorno operativo anche di notte alle grandi navi
9

Giuseppe Tarzia
LIVORNO – Era stata una promessa del comandante del porto, contrammiraglio Tarzia, quando fu annunciato l’accordo per ridurre il costo del rimorchio. E adesso è arrivata l’ordinanza: grazie al completamento a cura dell’Autorità di Sistema Portuale dei lavori di realizzazione dell’impianto di illuminazione del canale di accesso, l’operatività notturna del porto di Livorno anche per le grandi navi è, da oggi, una realtà.
La Capitaneria di porto di Livorno ha emanato una nuova ordinanza, la n.178/2018, che disciplina gli accosti, anche notturni, nello scalo labronico e rivede, in positivo, i limiti di pescaggio esistenti in relazione alle dimensioni delle navi.
[hidepost]
Un’importante novità – sottolinea una nota della Capitaneria – che si traduce in evidenti benefici derivanti dalla sostanziale eliminazione di quei costi rappresentati dalle soste inoperose delle grandi navi finora costrette ad attese notturne in rada o a banchina, rendendo maggiormente produttivo ed attrattivo lo scalo livornese nel rispetto dei necessari standard di sicurezza. Sicurezza, quindi, ma anche competitività e funzionalità, in continuità con il più ampio processo di crescita e di efficientamento dello scalo portuale e dei suoi traffici. Ed è un ulteriore passo avanti verso il mantenimento ed il consolidamento delle linee dei traffici mercantili attraverso la valorizzazione dei lavori di dragaggio dei fondali e dell’iniziale allargamento delle sponde dei canali di accesso; interventi questi che, associati alla calmierazione delle tariffe del servizio di rimorchio, tendono a rendere il porto di Livorno uno scalo moderno, concorrenziale, sicuro.
“Il futuro del porto di Livorno potrà trovare ulteriore slancio – conclude la Capitaneria – con il completamento degli attesi interventi di realizzazione del “microtunnel”, allo studio dell’AdSP”.
Quest’ultima è un’opera complessa, che ha avuto alcune fasi di criticità ma che sembrano finalmente risolte, per l’allagamento di uno dei pozzi di accesso, quello sul Magnale. Ma che una volta compiuta consentirà la navigabilità del canale di accesso per tutta la sua ampiezza di 120 metri, e l’accoglienza di quelle classi di navi di sempre maggiori dimensioni, rispondendo, così, alle esigenze di mercato che le economie di scala associano al gigantismo navale.
[/hidepost]