Porto di Venezia taglia i canoni

Cinzia Zincone

VENEZIA – Sotto commissario, cioè in regime che doveva essere transitorio e invece perdura: ma non per questo sul porto di Venezia ci si ferma. Si è tenuta, nei giorni scorsi, la prima seduta del 2021 del Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale composto dal commissario straordinario dell’Autorità Cinzia Zincone, dal direttore marittimo del Veneto pro tempore Piero Pellizzari, dal comandante del porto di Chioggia Michele Messina, da Fabrizio Giri, in rappresentanza della Città Metropolitana di Venezia, e da Maria Rosaria Anna Campitelli, in rappresentanza della Regione Veneto.

Il Comitato ha espresso parere favorevole rispetto ai seguenti punti all’ordine del giorno: delibera dello schema di convenzione per lo svolgimento del servizio di cassa da affidare ad un istituto di credito: delibera del presidente relativa all’erogazione del contributo nella forma di riduzione dei canoni demaniali per l’anno 2020 alle imprese portuali ai sensi degli ARTT. 16, 17, 18 l. 84/’94 e art. 36 e 68 COD. NAV. In particolare il Comitato ha espresso parere favorevole rispetto alla provvedimento del commissario Straordinario con cui si intende riconoscere la riduzione dei canoni demaniali del 2020 agli operatori portuali che abbiano registrato una diminuzione del fatturato rispetto al 2019 superiore al 20% a causa della pandemia (nel periodo dal 1 febbraio al 30 giugno e dal 1 luglio al 30 novembre 2020) e nella percentuale eccedente rispetto a detto parametro di riferimento. Una decisione che, come specificato in una relazione tecnica sottoposta al Comitato, non inciderà sulle disponibilità previste per le attività degli escavi in corso e programmati. Rispetto a questo punto, il Comitato ha unanimemente concordato con il commissario Straordinario sulla necessità di chiedere ai Ministeri competenti un forte cambio di passo rispetto alla redazione definitiva del nuovo protocollo fanghi, all’aggiornamento del Piano morfologico e ai rallentamenti burocratici che ostacolano le progettualità legate alla protezione e conservazione ambientale al fine di continuare a garantire un futuro alla portualità veneta e all’autentica salvaguardia ambientale della laguna.

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