Riformare i riformatori, please

LIVORNO – Ci dicono che sarebbe meglio ripartire ab ovo. E allora, proviamoci. Erano 8, sono diventate 15: e se nel 2015 l’allora ministro Delrio parlava di compromesso perché avrebbero dovuto essere meno, oggi siamo allo sbianchettamento di tante semplificazioni e in compenso agli organici di alcune che sembrano altrettanti ministeri.

Parliamo. Ovviamente, delle Autorità di Sistema Portuali. Alcune sono ancor sotto commissario, altre appena rinnovate, ma non per questo va tutto bene. Anzi: con la “ripartenza” tanto conclamata per questi giorni, si torna a sollecitare una riforma della riforma, non sono cambiate le cose da quando oltre un anno fa, c’era chi sosteneva che i presidenti delle AdSP devono avere “la vocazione al martirio”. Se non tutti, un buon parte sono ancora sotto indagine della magistratura: e chi non lo è vive quotidianamente l’incubo. Da qui la propensione a muoversi con i piedi di piombo. Anzi: chi non fa non falla. Vecchio e sbagliato proverbio, perché oggi sui porti bisognerebbe specialmente fare e disfare. Ma come diceva Don Abbondio, il coraggio chi non ce l’ha non se lo può inventare.

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