Pettinare le bambole?

LIVORNO – Gli anglosassoni la definiscono “best practice”: e l’incontro d’inizio anno delle istituzioni con il territorio – rappresentato dalla stampa – è come principio ineccepibile. Così due giorni fa a Palazzo Rosciano, con il vertice dell’AdSP del Tirreno Settentrionale. Il pizzico di furbizia ovviamente c’è stato: una lista della spesa – perdonate il prosaico paragone – quasi infinita. Facile metterla insieme, visto che l’AdSP in questione ha almeno 150 dipendenti, molti altamente qualificati, ed alcuni di quelli ai vertici sono in effetti sia bravi che motivati.

Detto ciò, era chiaro che nelle due ore di conferenza stampa ci sarebbe stato l’elenco ma non lo spazio per approfondire: ammesso e non concesso che noi della stampa ne avessimo le competenze.

In compenso i resoconti della stampa quotidiana livornese sono stati tutti, senza eccezioni, “appecorati”: sia perché gli argomenti si prestavano, sia perché il presidente Guerrieri è un bravo comunicatore, sia perché ha stuzzicato il nervo scoperto del territorio. Ha infatti sottolineato che la mancanza di nuove aree di espansione dell’imprenditoria industriale – risposta indiretta al presidente di Confindustria locale Piero Neri – è alla sua attenzione, con “focus” sul sito della ex TRW, azienda che costruiva apparati per le auto. L’AdSP – dice Guerrieri – l’ha nel mirino, visto che l’interporto Vespucci di Guasticce è ormai pieno a tappo. Destinazione dell’ex TRW? Secondo Guerrieri, l’agroalimentare può essere una nuova frontiera. Dimenticando – piccolo momento, che già all’interporto c’è un grande centro reefer completato, ma non ancora “acceso” per il caro energia. E via così: come il rinnovato accenno ai collegamenti ferroviari tra interporto, porto e rete nazionale (siamo ancora, dopo anni) da riprogettare perché andranno tutti in sopraelevata, con costi molto più alti.

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