Moby e CIN diffidano Grimaldi
MILANO – Non c’è pace tra i più importanti gruppi dello Shipping italiano.
Come rilanciato già venerdì scorso dalle agenzie di stampa, Moby Group ha citato il gruppo Grimaldi minacciando la richiesta di danni per mezzo miliardo di euro.
In una nota alla Grimaldi firmata da Achille Onorato e Massimo mura (CIN) c’è “la diffida al compimento di atti che possano ritardare e/o impedire la corretta esecuzione dei concordati preventivi omologati di Moby e di Cin”.
La lettera afferma: “Tutto ciò, a dispetto delle speciose e strumentali iniziative da Voi intraprese, finalizzate esclusivamente a pervenire a un risultato del tutto personale e decisamente lontano da quello che il Legislatore intende tutelare con il riconoscimento, in favore dei creditori e degli altri portatori di interessi meritevoli di tutela, del diritto di opporsi all’omologazione del concordato”.
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Ci si interroga, ovviamente, quanto il cluster marittimo e portuale italiano stia pagando, e continuerà a pagare, questo scontro che ormai coinvolge direttamente anche numerosi porti, e prima di ogni altro quello di Livorno, dove entrambi i gruppi sono in costante guerra. Ne deriva, i fatto, anche la difficoltà delle istituzioni portuali a gestire concessione e servizi, senza che si intraveda una soluzione di pace o armeno di compromesso.
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Riprendiamo il testo dell’agenzia Andokronos. Moby e Cin intimano e diffidano Grimaldi “dal continuare a perseguire la capziosa e persecutoria strategia anti-concorrenziale da sinora adottata, abbandonando le iniziative già abusivamente intraprese ed astenendoVi dal porre in essere ulteriori attività capaci di ritardare e/o ostacolare in ogni modo la corretta esecuzione dei concordati preventivi di Moby e di Cin e di arrecare a queste ultime, per l’effetto, pregiudizi non solo gravissimi, ma anche di carattere irreversibile”.
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Le due società si riservano di agire nei confronti di Grimaldi “in ogni opportuna sede, per il risarcimento di tutti i danni che dovessero derivare dalla mancata e/o ritardata esecuzione dei concordati preventivi omologati dal Tribunale di Milano; danni che, allo stato e con riserva di ulteriore specificazione, possono stimarsi con riferimento alle variazioni negative che subirebbero i bilanci delle scriventi rispetto allo scenario derivante dalla corretta esecuzione del piano concordatario”.
“Segnatamente- scrivono ancora Moby e CIN – i pregiudizi che potrebbero astrattamente derivare alle Società esponenti dalle Vs. abusive iniziative possono calcolarsi facendo riferimento alla differenza tra la consistenza patrimoniale che le scriventi avrebbero qualora si desse esecuzione ai due concordati omologati e quella che le stesse avrebbero nel caso in cui fossero dichiarate insolventi, quantificabile in misura almeno pari alle sopravvenienze attive derivanti dallo stralcio dei debiti conseguente all’esecuzione dei rispettivi concordati e, dunque, ad una somma non inferiore ad Euro 290.000.000 per Moby e ad Euro 190.000.000 per Cin”.
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