Grimaldi assicura: il monitoraggio continuerà per altri due anni
La compagnia di navigazione si è assunta anche questo onere, in accordo con il ministero dell’Ambiente e le istituzioni locali – L’impegno determinante della direzione marittima di Livorno sull’accordo – Primi incontri tecnici in prefettura
LIVORNO – Bidoni dispersi dall’Eurocargo Venezia: il monitoraggio del nostro mare continuerà fino a tutto il 2014.
Lo hanno annunciato, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Palazzo Municipale, a un anno esatto dall’incidente, gli assessori all’Ambiente della Provincia Nicola Nista e del Comune Mauro Grassi, insieme al comandante Massimo Seno della Capitaneria di Porto di Livorno e a Stefano Rossi, responsabile dipartimento Arpat di Livorno. Presenti alla conferenza stampa anche Francesco Gazzetti e Fabio Canaccini in rappresentanza del gruppo “Togliete quei bidoni”.
[hidepost]“Le analisi sull’ambiente marino e sul pescato, fortunatamente, hanno fornito fino a questo momento risultati tranquillizzanti – hanno detto i relatori – ma non intendiamo far calare l’attenzione sulla vicenda. Continueremo a lavorare in sinergia – hanno aggiunto – sia affinché non cessi la ricerca dei bidoni rimasti in fondo al mare, e perché proseguano i monitoraggi sulla salute delle acque e del pescato”.
E proprio in Prefettura si è tenuto il giorno dopo un tavolo tecnico per stabilire il futuro piano di lavoro.
Anche la Regione Toscana ha voluto far arrivare la propria voce alla conferenza stampa con una lettera dell’assessore all’Ambiente Annarita Bramerini, lettera che riassume le fasi salienti delle operazioni di recupero dei fusti e di monitoraggio delle acque seguite all’incidente e che sintetizza la posizione attuale delle Istituzioni rispetto alla vicenda.
“Rimangono diverse decine di bidoni in fondo al mare di cui si ignora la posizione e che sappiamo non sarà facile né individuare né recuperare – scrive l’assessore Bramerini – ma ciò non ci indurrà ad allentare l’attenzione su un evento che, oltre a dover essere affrontato in quanto tale, rappresenta un caso simbolo dei rischi che corre il nostro mare e che dobbiamo fare di tutto per prevenire. I prossimi passaggi – aggiunge l’assessore regionale – ci vedranno già impegnati per assicurare che sia fatto tutto ciò che è tecnicamente possibile per ritrovare i fusti ancora dispersi e per continuare i controlli fino a quando il ministero dell’Ambiente sarà in grado di quantificare nel dettaglio eventuali danni ambientali dei quali la società armatrice dovrà farsi carico”.
“Ci adopereremo anche – conclude l’assessore Bramerini – affinché sia data la massima diffusione ai risultati di monitoraggi effettuati”.
Fin qui il comunicato congiunto. Bisogna anche aggiungere che la decisione di continuare il monitoraggio è stata assunta grazie a una piena disponibilità fornita dall’armatore Grimaldi, che si è preso l’onere di continuare la campagna di monitoraggio dopo aver già speso quasi dieci milioni di euro per le operazioni di ricerca, individuazione e recupero dei fusti ad oggi trovati. L’accordo con Grimaldi a sua volta è stato facilitato dagli incontri che il ministero dell’Ambiente ha tenuto con l’armamento sia direttamente – con il direttore generale Renato Grimaldi della difesa del mare – sia attraverso l’importante opera del direttore marittimo della Toscana contrammiraglio (Cp) Ilarione dell’Anna.
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