Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Bambini ed alberi, un rapporto che soffre…

Nella foto: Immagine simbolica, con bambina e albero.

Dal lettore S.B. riceviamo il quesito che segue:

Leggendo l’articolo che avete pubblicato sabato scorso mi chiedo: ricordo e mi è stato confermato che negli anni scorsi – non so esattamente fino a quanto tempo fa – veniva piantato un albero per ogni bambino entro un anno dalla sua nascita. Questa pratica è ancora svolta dall’amministrazione comunale livornese? Mi rendo conto che influisce anche il picco negativo della natalità

Non vuole essere un appunto polemico ma reale, perché ci riempiamo la bocca con i termini green e transizione, rispetto dell’ambiente, emissioni CO2 etc.

Tante pratiche venivano svolte nel passato (quando i cambiamenti climatici erano già in atto, ma noi persone non ci ponevamo mai l’attenzione) e poi, piano piano, sono state abbandonate.

Riuscite a informarmi in merito?

[hidepost]

*

Verrebbe da rispondere, scherzando ma nemmeno troppo, che forse se i giovani d’oggi si impegnassero di più a far bambini – pratica che per quanto ricordiamo è anche assai piacevole – potremmo aumentare la piantumazione di alberi e aiutare così l’ambiente. Al lettore ricordiamo che anche più di mezzo secolo fa era in vigore una “festa degli alberi” durante la quale persino nei giardini delle scuola (dove c’era una spazio non pavimentato) i ragazzini piantavano festosamente un alberello. Morale: i riti sul verde ci sono sempre stati, anche quando non c’era il verdismo: l’importante è che i riti siano accompagnati da una vera cultura ambientalista, e non da quella che i francesi chiamano “au caviar”.

[/hidepost]

Pubblicato il
4 Dicembre 2021
Ultima modifica
7 Dicembre 2021 - ora: 18:01

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio