Bacini, fatti e speranze

Luciano Guerrieri

LIVORNO – Bacini di carenaggio, una storia che sta cominciando a rasentare l’assurdo. La ripetiamo perché, con l’arrivo del nuovo presidente dell’AdSP Luciano Guerrieri, dovrebbe aprirsi un capitolo nuovo – almeno nelle speranze del cluster livornese – sulla rapidità delle scelte concrete. Riassunto: pochi giorni prima del suo “siluramento” il presidente precedente Stefano Corsini aveva avuto i ringraziamenti di Paolo Vitelli, presidente del gruppo Azimut/Benetti, per aver sbloccato la gara sui bacini di carenaggio labronici. Per correttezza istituzionale – aveva scritto Vitelli – Corsini ha lasciato la firma della delibera al suo successore.

Guerrieri è arrivato ormai da qualche settimana ed ovviamente ha trovato mille urgenze. C’è da sperare che tra queste, ci sia anche la firma della delibera sui bacini. E non solo perché i bacini servono come il pane, ma perché un po’ tutti i porti maggiori del Tirreno stanno mettendo in essere la nascita di bacini di carenaggio: e chi ne ha ne vuole aggiungere altri. Da Savona a Genova, da Civitavecchia a Gioia Tauro fino a Palermo, sono tutti di corsa.

Coltiviamo nel nostro piccolo, davanti a questa reale esigenza di impianti per il carenaggio, anche una speranza: che una volta finita con gli eterni e disastrosi ricorsi ai vari gradi della magistratura, Guerrieri (che ha promesso di ricercare la pace sociale in porto) riesca anche a fare un altro miracolo: trovare un accordo tra imprese vincitrici e perdenti per operare insieme sul bacino di carenaggio livornese ridotto a una rottame. È solo un sogno d’una notte di fine aprile?

A.F.

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