Nord Tirreno una gestione “piombinizzata”?

LIVORNO – Lo confesso, sul tema mi ha stuzzicato un vecchio amico. E come capita a molti, anch’io so resistere a tutto meno che alle tentazioni.

La tentazione, in questo caso, è costituita dal nuovo Comitato di Gestione dell’AdSP del Tirreno Settentrionale, quella affidata alla nuova presidenza di Luciano Guerrieri: bravo ex sindaco di Piombino e bravo ex presidente dell’allora indipendente Autorità Portuale dello stesso porto di Piombino. Il Comitato però è monco: ancora in attesa, almeno al momento in cui scrivo, della designazione del rappresentante della Regione Toscana, che fino a ieri era l’ottimo ingegner Umberto Campana, ma che non si è più reso disponibile. In sostituzione circola il nome di un altro piombinese, cioè l’ex rappresentante di quel Comune nella prima parte del vecchio Comitato.

E allora? Allora sembrerebbe che i piombinesi facciano cappotto nel Comitato: perché a prescindere dal vicepresidente, che è il capitano di vascello Gaetano Angòra nel ruolo di Direttore Marittimo della Toscana, sia il delegato dal Comune di Livorno comandante Nerio Busdraghi, sia quello del Comune di Piombino avvocato Simone Verucci sono piombinesi.

Rimane la Toscana: che a sua volta, secondo le voci che circolano, sostituirebbe Campana con il neo-funzionario regionale Poli, già a suo tempo “affacciatosi” nel Comitato come rappresentante del comune di Piombino.

Fin qui le notizie. La tentazione allora qual’è? Beh, difficile digerire il fatto che in un Comitato di Gestione di un “Sistema” Portuale nel quale Livorno è il capofila, non ci sia a gestirlo nemmeno un livornese. E non per una questione di campanile: ma nell’amaro dubbio che a Livorno non ci sia un solo esperto livornese che abbia le capacità e specialmente la voglia di impegnarsi sul presente e il prossimo futuro del suo porto.

Campana a parte, c’è stato anche l’avvocato Beppe Batini, che se ne intendeva e se ne intende, ma che a un certo punto ha lanciato la spugna.

Perché? Che c’entri la famosa “vocazione al martirio” richiesta a chi oggi è chiamato alle responsabilità primarie sui porti? Guerrieri, in un recente intervento, ha citato il motto latino “Sparsa colligo” come suo impegno per ritrovare la pace sociale in un porto, quello livornese, dilaniato da scontri continui, ricorsi record alla magistratura, veleni fuori e dentro l’AdSP. Forse la “piombinizzazione” dell’AdSP può essere una soluzione?

Antonio Fulvi

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