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Bacini di carenaggio: ma a quando?

LIVORNO – Il tempo come variabile dipendente: ovvero, come dicono in swahili in East Africa, pole pole, cioè piano piano. È l’impressione che accompagna la soluzione definitiva – se definitiva sarà davvero – della incredibile storia dei bacini di carenaggio di Livorno. La gara, più di due anni fa, era stata vinta dalla joint-venture tra il gruppo Azimut/Benetti e il consorzio dei riparatori navali. Ne è nato un lungo, puntiglioso e ripetuto contenzioso al TAR che finalmente si è risolto un paio di mesi fa con il definitivo rigetto dei ricorsi. Ma ancora la concessione ai vincitori non è stata assegnata e si parla di renderla esecutiva solo a settembre.

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Motivi particolari? Niente, solo il sovraccarico degli uffici dell’AdSP e la complessità dell’articolato da sottoscrivere. Da un lato è comprensibile: oggi sbagliare una virgola può significare un’indagine della magistratura o un’ulteriore mandata di ricorsi. In entrambi i casi, altri mesi (o anni) che passano. A Livorno sono pendenti da anni le accuse della magistratura a dirigenti dell’AdSP, imprenditori e società, con danni materiali e specialmente d’immagine più che noti.

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Il tempo invece dovrebbe essere determinante. Mentre da noi un bacino di carenaggio tra i più grandi del Mediterraneo è da anni solo un relitto, se ne costruiscono o progettano di nuovi in quasi tutti i principali porti del Tirreno, solo per parlare dell’Italia. E il bacino galleggiante, rimasto fuori uso come noto per il lungo incidente mortale a una nave, non è stato mai collaudato per la sua portata di progetto.

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Tutto ciò premesso, ci si chiede quando bacinone e bacinino potranno diventare davvero un sistema operativo e competitivo. Le previsioni sono fiocche: soltanto per il bacino grande, dovrà essere totalmente rifatta sia la parte idraulica che quella elettrica. Poi c’è da ricostruire, piazzare e collaudare la barca-porta, il cui relitto è ormai un blocco di ruggine sul fondale: mentre sarebbe stata forse riutilizzabile o riparabile se immediatamente ripescata.

Tiremm’innaz, avrebbe detto l’eroe condotto alla forca. Tiremm’innaz, d’accordo. Ma possibile che un intero porto e un’intera città ci dormano sopra?

A.F.

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Pubblicato il
7 Agosto 2021
Ultima modifica
9 Agosto 2021 - ora: 10:17

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