Piombino tradita sull’acciaio

Gianni Anselmi
FIRENZE – Gianni Anselmi, già sindaco di Piombino ed oggi dinamico difensore delle tradizioni della sua città in consiglio regionale toscano, c’è andato duro: “Piombino vale come Taranto per l’acciaio, perché si sta abbandonando una filiera fondamentale anche per tutta l’Italia?”.
L’unico sito nazionale dove si producono ancora rotaie, invece di essere difeso e valorizzato continua ad essere di fatto lasciato in cantina: eppure un Paese responsabile, dove si parla tanto di trasferire le merci dalla gomma al ferro per motivi ambientali, non ha investimenti pubblici e nemmeno difese. Da qui il duro richiamo di Anselmi al consiglio regionale.
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Potremmo aggiungere che Piombino è soggetta a tradimenti da sempre: da quando le hanno scippato la demolizione della Costa Concordia, malgrado investimenti milionari per predisporne il sito, ad oggi che una società tra le più strutturate per le demolizioni a norma UE, la PIN (joint venture tra San Giorgio del Porto gruppo Neri) è praticamente lasciata a bocca asciutta anche per le navi di Stato, mandate in Turchia per risparmiare. Sia chiaro: risparmiare perché demolire in Italia richiede un coacervo di pratiche lunghe e costose proprio per colpa di una burocrazia borbonica. E invano si sta aspettando da tempo che una normativa inserita nel piano PNRR semplifichi il tutto con opportuni incentivi per demolire in Italia.
Se le chiacchiere in TV fossero fatti, saremmo il primo paese del mondo. Invece…
A.F.
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