Gallanti commissario, città spaccata e il Tar Toscana ha riammesso Piccini
Anche il partito di maggioranza locale contesta la scelta dell’avvocato genovese perché avvenuta baypassando tutti – Decreto “fantasma” per un giorno lascia l’Authority scoperta

Giuliano Gallanti
LIVORNO – Ce n’è abbastanza, sia detto senza eccessiva meraviglia, per capire che le regole qualche volta sono più elastiche di quanto non si creda. Infatti il decreto di nomina del commissario straordinario per l’Authority Portuale di Livorno il giorno dopo la scadenza della “prorogatio” del presidente uscente Roberto Piccini non è arrivato alla stessa Authority, né alla Capitaneria di porto, se non a giornata finita; ampiamente preannunciato peraltro il giorno prima, cioè mercoledì scorso, dalle agenzie di stampa e dalle immediate dichiarazioni del commissario designato, l’avvocato genovese Giuliano Gallanti. Per cui giovedì non c’è stato alcun passaggio di consegne e l’Authority è rimasta, come dire, “decapitata”. Nel frattempo sulla kafkiana vicenda livornese è arrivato l’atteso pronunciamento del Tar della Toscana, che ha sostanzialmente accolto il ricorso di Piccini (cui si erano abbinati anche Comune e Provincia) contro il “niet” del ministro Matteoli alla terna degli enti locali. Formalmente parlando dunque, per Livorno – commissariata dal ministro con Gallanti – la procedura secondo la legge 84/94 deve ripartire dalla terna composta da Roberto Piccini, Roberto Nardi e Piero Nocchi.
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E’ indubbio che se la politica – locale e regionale – vorrà rimanere sulla linea tracciata dagli accordi di partito tra le istituzioni (cioè la scelta di un Giuliano Gallanti come presidente) potrà farlo indipendentemente dalla sentenza del Tar. Il ministro sarà chiamato a dare diverse e più “tecniche” motivazioni del suo niet a Piccini, quindi si arriverà a una seconda terna in cui a questo punto dovrebbe essere inserito anche il nome di Gallanti. Sarà interessante vedere da parte di quale degli enti: perché la polemica scatenata dall’intera città – a commissariamento in pratica già avvenuto – contro la scelta di Gallanti ha investito in prima persona il sindaco Cosimi, che si è difeso sostenendo di aver voluto fino all’ultimo la conferma di Piccini. Una seconda terna con Piccini ma senza Gallanti – ipotesi che è subito circolata ieri – rimetterebbe in gioco il presidente uscente? C’è chi si attacca alla dichiarazione del presidente della Regione Rossi (“Gallanti va bene come commissario, come presidente dell’Authority si vedrà”) considerandola una possibile retromarcia su scelte che si danno già fatte tra lo stesso Rossi e Matteoli. Insomma, la telenovela Livorno continua. E c’è anche chi ipotizza che lo stesso Gallanti, viste le reazioni della città, possa decidere di tirarsi dignitosamente da parte. Sarebbe un caso quasi unico, ma mai dire mai.
A.F.
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