Seminario sulla pesa certificata
L’utilizzo del “sistema” installato all’interporto di Guasticce e il parere dell’autotrasporto
LIVORNO – Sulle procedure di pesa certificata imposta dalla Solas, i porti italiani si sono attrezzati, ma non mancano ancora gli elementi da chiarire nei tre mesi di rodaggio previsti.
[hidepost]Così per iniziativa dell’Autorità portuale livornese, delle associazioni di categoria Asamar e Spedimar, dell’autotrasporto merci e dei terminal, oltre che il determinante apporto della Capitaneria, si è tenuto in Camera di Commercio un seminario formativo sul tema. Curato dal centro di formazione dell’Authority diretto da Antonella Querci, il seminario è stato aperto dall’illustrazione dei dettagli normativi e procedurali dell’emendamento Solas da parte della Capitaneria di porto. Molto tecnico, il seminario ha visto poi le relazioni a cura dell’Asamar, fatte dagli agenti marittimi Parziale e Nencioni, e l’illustrazione dell’operatività nei terminal livornesi dei contenitori, il Tdt e il Lorenzini. Punto focale dell’intera operatività livornese, le due pese installate all’interporto Vespucci di Guasticce, che hanno dimostrato una buona operatività e dopo qualche aggiustamento della procedura sembrano svolgere la propria funzione in modo soddisfacente, anche se non sono mancati problemi nei momenti di punta (qualche pesa di più non guasterebbe, sembra di capire) e se per alcuni autotrasportatori il tempo per il “dirottamento” all’interporto e la spesa di 25 euro a “pesata” sono stati giudicati aggravi non lievi.
Interessante anche la definizione del ruolo e delle responsabilità dello spedizioniere con una relazione curata dalla Spedimar, che sull’intera applicazione locale delle norme Solas è stata parte determinante.
[/hidepost]