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Tiremm’innanz

LIVORNO – Devo ammettere, onestamente, di averci provato: nel mio mestiere, le domande trabocchetto, le provocazioni, gli spunti e gli ami con l’esca fanno parte del quotidiano. Ma la presidente di Asamar è stata brava a schivare tutto. Dunque “tout va très bien, madame la marquise?”. La quarantina di agenti marittimi che fanno parte dell’Asamar forse, presi individualmente e con la promessa dell’anonimato, sarebbero stati meno serafici. Ma la professione di agente marittimo richiede, come ha ribadito Francesca Scali, anche e specialmente equilibrio: e quando il gioco si fa duro, come di questi tempi, anche i duri devono mettersi il guanto di velluto.

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Tutto ciò premesso, dobbiamo accodarci alla speranza della presidente Scali sul reale avvicinarsi di un passaggio epocale per il porto di Livorno: al di là del tintinnar di manette che qualcuno ha voluto agitare, al di là dei conflitti (veri o inventati) di competenze, al di là degli allarmi per la prevalere o meno delle auto allo sbarco al posto dei Teu, il porto marcia. Ha l’affanno come tutti o quasi in questi tempi, soffre delle incertezze legate alle prossime maxi-tornate elettorali, incertezze che inchiodano certe decisioni e rimandano certe scelte sia al centro che in periferia: ma va avanti, lavora e investe. Stringiamo i denti, come fa capire Francesca, e tiremm’innanz.

A.F.

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Pubblicato il
22 Maggio 2024

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