Israele e Libano, quasi pace per il gas

HAIFA –

È una “quasi pace” ma con conseguenze che potrebbero essere importanti: l’accordo 🤝 per estrarre il gas dai ricchi giacimenti dell’Est Mediterraneo, siglato tra israeliani ed Hezbollah libanesi con la mediazione Usa, consentirà ad entrambi di estrarre il gas anche nei confini contessi.

E alla lunga sarà un prodotto destinato anche alle imprese italiane.

Ormai gli americani – ha scritto il Corriere della Sera – sembrano considerare infattibile il progetto East Med, duemila chilometri di tubature tra Cipro, Grecia, fino all’Italia. È più probabile che le estrazioni israeliane vadano in Egitto e da lì vengano trasportate liquefatte via nave. Il governo del premier israeliano Lapid deve riuscire a ratificare l’accordo entro la fine del mese, il primo novembre si vota.

È una corsa contro il tempo: il parlamento ha due settimane per discutere i dettagli, due petizioni sono state presentare alla Corte Suprema per bloccare tutto.

👤 Bibi Netanyahu, capo della destra all’opposizione che spera di tornare al governo, ha già annunciato di essere contrario e di voler cancellare la firma dovesse riprendersi il potere («è una capitolazione a Hezbollah»).

Prima di sapere quanto valga il giacimento ci vorranno mesi – dicono i tecnici – e per sfruttarlo anni. È però immediata la speranza che serva a risollevare l’economia libanese disastrata e chiuda un periodo di attentati e di uccisioni. 

L’intesa tra le nazioni che non hanno rapporti diplomatici – Israele ha occupato il Sud del Libano dal 1982 al 2000, con Hezbollah ha combattuto per 34 giorni di conflitto nell’estate del 2006 – potrebbe contribuire a alleggerire i problemi di approvvigionamento di gas verso l’Europa dopo le ritorsioni russe.

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