Il direttore dell’omonimo ministero di Tel Aviv, comandante Yigal Maor, ha concordato una visita alle strutture italiane, anche sui te della privatizzazione delle banchine
TEL AVIV – Ancora con la guancia in fiamme per lo schiaffo – metaforico ma certo non meno doloroso – subito dal collega Tremonti per il “niet” sull’Iva ai porti (che di fatto ha rimandato sine die la presentazione al parlamento della riforma della 84/94) il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli ha concluso in questi giorni la visita in Israele a fianco del premier Berlusconi.
Al di la delletante parole della politica, Matteoli ha avuto modo di incontrare anche gli esponenti del governo israeliano e prendere una serie di impegni attraverso ildirettore generale dell’IMOT (Israel Ministery of Transport) Yigal Maor per tutta una serie di scambi d’informazioni e di esperienze. Tanto che pare accertato l’impegno preso da Matteoli di favorire una visita in Italia dello stesso Maor per approfondire due temi importanti: il funzionamento della Coast Guard italiana – oggi considerata come modello per molti paesi non solo mediterranei anche per i controlli alle navi sub-standard – e la privatizzazione delle banchine sui porti italiani; tema quest’ultimo che Israele intende affrontare al più presto per “alleggerire” la gestione pubblica dei suoi principaliscali, in vista della ripresa dei traffici mondiali.
Sul tema specifico della Coast Guard, il comandante Yigal Maor avrebbe avuto dal ministro Matteoli una serie di informazioni con l’invito anche a contattare l’ammiraglio ispettore capo Raimondo Pollastrini, comandante generale delle Capitanerie di porto italiane, per organizzare una visita dello stesso Maor e dei suoi tecnici sia al ministero di Roma, sia a una o più capitanerie. Tra l’altro il direttore generale del ministero dei Trasporti di Israele conosce molto bene l’Italia avendovi vissuto per svariati anni quando era responsabile della compagnia di navigazione di bandiera Zim.