Auspicata la fine dell’attuale oligopolio a favore del mercato
“Sulla cessione a privati della Toremar la Camera di Commercio – dice una nota – aveva già sviluppato una riflessione, con riferimento particolare ai servizi legati alla continuità territoriale ed anche alla preoccupazione per il perpetuarsi di un regime di oligopolio di fatto esistente. Il requisito della concorrenza sull’offerta trasportistica – si era detto in una riunione dello scorso mese – è l’elemento cardine per un mercato trasparente.
“Eventuali scenari che potrebbero prodursi in seguito alla privatizzazione di Toremar senza gli opportuni contrappesi rischierebbero di peggiorare i servizi svolti, in termini di qualità, natura, frequenza ed economicità.
“Quella dei collegamenti marittimi – continua la Camera di Commercio – è una questione che interessa da vicino il sistema economico sia delle isole che del continente nel suo insieme: dagli operatori turistici ai lavoratori dell’industria alberghiera, dai commercianti agli imprenditori di varie attività ai comuni cittadini che devono poter fruire di servizi, sia in alta che in bassa stagione, al miglior prezzo possibile. Fermi restando gli ambiti di competenza delle Regioni e dell’Autorità Portuale di Piombino, chiamati rispettivamente ad emanare il bando di gara per l’assegnazione delle banchine portuali (slot), la Camera di Commercio riafferma con determinazione, anche per conto delle categorie economiche, il principio della libera concorrenza, prevista dalla legge sui porti, per quanto riguarda l’utilizzo delle banchine. Deve essere garantita l’opportunità a più soggetti di fornire servizi di trasporto turistico assicurando, attraverso le procedure di comparazione, tariffe e servizi migliori ed a minor costo rispetto ad una situazione di sostanziale oligopolio.
“E’ innegabile – conclude la giunta della CCIAA – che indipendentemente dalla privatizzazione di Toremar l’esercizio dell’offerta in libera concorrenza e l’ampliamento dell’offerta stessa in termini di pluralità di vettori deve rappresentare una concreta opportunità per l’economia delle isole e di quella elbana in primis”.