Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Allarme controlli radiometrici

Le merci da verificare aumenterebbero del 900%

MILANO – Un significativo aumento del numero dei controlli radiometrici che potrebbe compromettere l’operatività dei nostri porti riducendone la competitività a vantaggio degli scali marittimi europei concorrenti.

E’ questo l’allarme lanciato da Fedespedi – Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali – a supporto dell’azione intrapresa da Assofermet (l’Associazione nazionale dei commercianti in ferro e acciai, metalli non ferrosi, rottami ferrosi, ferramenta e affini) a pochi giorni dall’entrata in vigore del decreto legislativo 23/09, norma che estende l’obbligo della sorveglianza radiometrica (verifiche per rilevare la presenza di livelli anomali di radioattività o di eventuali sorgenti dismesse) anche ai prodotti semilavorati metallici importati dai paesi extra Ue in transito per i porti italiani.

L’entrata in vigore del nuovo dispositivo, in assenza di un decreto attuativo in grado di dare riferimenti concreti, potrebbe portare a 30 milioni di tonnellate la quantità di materiale sottoposto a controlli radiometrici, contro le circa 3 milioni di tonnellate di rottame ferroso e non ferroso che, annualmente, raggiungono oggi i nostri porti.

“In rappresentanza delle case di spedizioni internazionali – ha commentato Piero Lazzeri, presidente di Fedespedi – riteniamo indispensabile da parte delle autorità preposte procedere all’individuazione dei prodotti effettivamente interessati da tale norma per non compromettere ulteriormente la funzionalità dei nostri terminal”.

Attualmente l’obbligo della sorveglianza radiometrica è previsto solo per i rottami ferrosi e non ferrosi (come disposto dal decreto legislativo 230/1995).

L’applicazione estensiva del nuovo provvedimento legislativo porterebbe di fatto a pesanti ripercussioni sull’operatività degli scali marittimi interessati, provocando una forte congestione di materiale nei terminal e, conseguentemente, un allungamento dei tempi di attesa per lo sdoganamento delle merci e un significativo aggravio dei costi per l’importatore.

“Nei nostri scali portuali – ha proseguito Piero Lazzeri – la media delle verifiche doganali effettuate sulle merci (import – export) è oggi già dodici volte superiore rispetto a realtà come Amburgo e Rotterdam, rendendo il costo di sdoganamento delle merci in Italia notevolmente superiore rispetto a tali porti.

L’entrata in vigore di questa nuova norma rischia pertanto di accentuare ulteriormente il fenomeno di distorsione dei traffici verso altri scali e altre strutture preposte alle operazioni doganali a discapito della competitività del nostro paese”.

Pubblicato il
10 Aprile 2010

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio