Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

A Parisi il Molo VI per 25 anni

TRIESTE – Il presidente dell’Autorità Portuale di Trieste e la Francesco Parisi Casa di Spedizioni SpA hanno sottoscritto l’atto di concessione della durata di 25 anni – fino al 2034 – per l’occupazione e l’uso dell’area del terminale marittimo sito al Molo VI del Punto Franco Nuovo dello scalo giuliano.

[hidepost]

La superficie di oltre 67.600 metri quadri sulla quale sorgono i capannoni 61, 63 e 64 (il 62 è stato recentemente demolito), sarà utilizzata per sviluppare l’attività del terminale marittimo per il carico, lo scarico, il trasbordo, il deposito e la movimentazione di merci varie.

Con la firma dell’accordo – dice una nota dell’Authority – la Francesco Parisi Casa di Spedizioni si impegna, inoltre, ad effettuare lavori di adeguamento e di ristrutturazione del terminale, oltre che per la manutenzione, per l’intera durata del contratto di concessione. Il progetto presentato prevede la completa ristrutturazione del Molo VI con la finalità di realizzare un terminal moderno e funzionale, in grado di gestire nuovi potenziali traffici.

Il piano di ammodernamento del Molo VI – già avviato con la demolizione delle vecchie gru (localizzate sulla riva nord) e del capannone 62 – rientra nell’intervento generale di sviluppo previsto dal Piano Operativo Triennale approvato nel 2007 dal Comitato Portuale. L’intervento risulta prioritario per la strategia di sviluppo delle attività svolte in ambito portuale in sinergia e nel rispetto delle indicazioni della pianificazione nazionale e regionale.

Nello specifico il piano presentato dalla Francesco Parisi Casa di Spedizioni è suddiviso in due fasi: la prima prevede la graduale demolizione dei manufatti presenti sull’area – nello specifico dei magazzini 61, 63 e 64 che risalgono all’inizio del Novecento e risultano di difficile utilizzo per le nuove tipologie di traffico – e la costruzione di un nuovo capannone merci e di un fabbricato destinato a uffici e servizi. La seconda parte riguarda, invece, le opere di ampliamento del Molo VI, tramite il consolidamento dei piazzali e l’ampliamento delle Rive – opere necessarie a conferire una maggiore portata alle banchine in modo da renderle idonee agli attuali traffici portuali ed aumentare il pescaggio degli ormeggi del Molo – e tramite il potenziamento delle strutture Ro-Ro e la creazione di un raccordo ferroviario e di aree multifunzionali dedicate al traffico containerizzato.

La Francesco Parisi Casa di Spedizioni SpA realizzerà nei primi tre anni interventi privati per oltre 20 milioni di euro, confermando il ritrovato interesse dei capitali privati per gli investimenti nello scalo giuliano. “La Parisi prevede di investire complessivamente circa 50 milioni di Euro, comprendendo l’ampliamento della banchina che è incluso – afferma il presidente dell’Autorità Portuale, Claudio Boniciolli – del nuovo Piano Regolatore Portuale recentemente approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Forti sono gli interessi espressi dai gruppi economici che vogliono investire nel porto di Trieste grazie alla ritrovata dinamicità dello scalo in questi ultimi anni. Gli investimenti privati potranno essere accompagnati da interventi di supporto da parte dell’Autorità Portuale grazie ai brillanti risultati conseguiti dalla stessa attraverso il risanamento del bilancio attuato da questa amministrazione”.

[/hidepost]

Pubblicato il
7 Luglio 2010
Ultima modifica
24 Settembre 2010 - ora: 10:28

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio