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Pot Livorno, nuovo rinvio

Si va quasi certamente a metà del mese – I punti più “caldi” del documento

LIVORNO – Avanti adagio, quasi indietro: è il sarcastico, vecchio adagio nato in Marina, per indicare una manovra incerta, piena di dubbi. E sembra del tutto adeguata al varo del Pot (Piano operativo triennale) della Port Authority labronica.

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Per il suo passaggio definitivo in comitato portuale ci sono stati almeno tre rinvii: prima data ufficiale era il 30 giugno, tra l’altro l’ultimo giorno utile in base alla legge (che prevede l’approvazione dei Pot entro giugno); poi si era deciso di slittare la convocazione all’8 luglio, giovedì prossimo, per dar tempo anche alle istituzioni di dire la loro. Ma i consigli provinciale e comunale sono stati convocati per l’inizio della prossima settimana, quindi la data più probabile del comitato portuale è slittata a venerdì 16. Salvo che non nascano ulteriori intoppi.

Intanto, come si legge anche qui a fianco, sembra che … in zona Cesarini si siano svegliati in molti. Ci risulta che Assimprese abbia finalmente partorito, venerdì scorso, un documento definitivo firmato dal consiglio direttivo, con poche ma significative “osservazioni positive”. Ne abbiamo già anticipato, nelle scorse settimane, la sostanza. I sindacati a loro volta si sono già espressi. Rimane aperto il dibattito nei consigli del Comune e della Provincia, dove ovviamente emergeranno giudizi più di valenza politica che tecnica. Ma così vogliono i riti della democrazia. Importante sarà vedere se la maggioranza sarà o no allineata con le proposte più significative del Pot, tra cui il ritorno all’uso pubblico degli accosti dell’Alto Fondale oggi in concessione alla Cilp, il dragaggio dell’unica banchina del Molo Italia per le crociere e la soluzione all’eterno problema della strettoia del Marzocco.

C’è anche chi ritiene che il voto di maggioranza che emergerà dai due consigli elettivi possa essere un’indicazione nei confronti delle “terne” che saranno presentate a fine estate da Comune e Provincia per il rinnovo della presidenza della Port Authority. Perché le grandi manovre partitiche sono già cominciate e la riconferma di Roberto Piccini è affidata a giochi che coinvolgono anche i vertici del Pd (dove c’è guerriglia pro e contro l’ascesa alla segreteria provinciale dell’avvocato Di Rocca) ma non solo.

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Pubblicato il
7 Luglio 2010
Ultima modifica
24 Settembre 2010 - ora: 10:30

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