Legittimi i marina privati
TRIESTE – Sempre più numerosi i porti turistici di proprietà privata. Lo ribadisce con propria sentenza (n.721 del 27 luglio 2010) il Tribunale civile di Trieste che su istanza di Porto San Rocco s.p.a. di Trieste, patrocinata dallo studio Zunarelli con gli avvocati Massimo Campailla e Alberto Pasino, ha sancito la piena, esclusiva proprietà privata della porzione di porto turistico ricavata nell’ambito di un’area privata, già accatastata sul Tavolare austriaco sin dalla fine dell’800.
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“Con questa sentenza si fa ancora una volta chiarezza nel campo della tutela degli investimenti privati nel settore portuale turistico – spiega il presidente di ASSOMARINAS Roberto Perocchio – con l’intento di non confondere la privatizzazione del mare con la demanializzazione delle risorse private. Ciò significa che se un’opera viene artificialmente realizzata con investimenti privati su aree private la sua destinazione a funzioni prettamente nautico diportistiche non può pregiudicare la sua natura originaria di bene privato.
Una sentenza – conclude il presidente di ASSOMARINAS – che richiama ampiamente la giurisprudenza consolidata in materia tra cui la chiarissima pronuncia della Corte di Giustizia Amministrativa Siciliana relativa al “caso Portorosa” (n.d.r. sentenza 346/09) che rappresenta anche un solido riferimento giuridico per molte altre nuove iniziative imprenditoriali già allo start up per il recupero, ad usi nautici, di molte aree private che potranno così essere valorizzate per lo sviluppo del turismo nautico italiano con la possibile realizzazione di circa 20.000 nuovi ormeggi più facilmente finanziabili”.
Si tratta dunque di un processo di riqualificazione che – come sostenuto anche da UCINA Confindustria Nautica – potrà accelerare la riconversione a servizi tecnico nautici di vaste aree private oggi in disuso, I cosiddetti “brown fields”, prospicienti quelle zone costiere che necessitino di riconversioni urbanistiche di iniziativa privata conferendo loro nuova vita e capacità di generazione economica.
Massimo Bernardo
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