LIVORNO – Game out, i giochi sembrano ormai fatti. E in via definitiva, anche se ovviamente nell’ufficialità ogni strada rimane aperta. Roberto Piccini, presidente uscente dal primo mandato nella Port Authority labronica, sarà riconfermato per il secondo mandato per l’accordo ormai intercorso tra le due uniche entità che davvero guidano l’operazione: il ministro dei Trasporti Matteoli e il presidente della Regione Rossi. L’accordo passerebbe attraverso una serie di concessioni che il governo fa alla Regione e la Regione al governo sulle tematiche dei trasporti e delle infrastrutture; soluzione che non deve meravigliare, visto che in politica ci si scanna sui giornali e sulle Tv ma sulle cose serie che premono davvero “basta la parola”.
Ovviamente c’è tutto un rituale da salvare. Che passa attraverso le terne e i relativi nomi. A ieri l’unico dubbio – almeno in chiave ufficiale – rimaneva sui nomi della Camera di Commercio. Perché la riconferma di Roberto Piccini è data per scontata (e concordata) da Comune di Livorno, Comune di Capraia e Provincia. Anche in Camera di Commercio tuttavia chi rema contro Piccini non ha e non avrà campo facile: in particolare il rappresentante del settore portuale, Enio Lorenzini, si è già più volte chiaramente espresso per la riconferma di Piccini e anche il presidente dell’Asamar Silvio Fremura non ha truppe cammellate sufficienti per mettersi di traverso (ammesso che lo volesse).
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