Se ne parlerà martedì 28 a Roma nella parte non pubblica dell’assise – La mancata riforma e il problema delle autonomie finanziarie
ROMA – Un’assemblea molto attesa, quella di Assoporti in programma per martedì 28 settembre a Roma. Forse più attesa per la parte riservata agli associati che non alla consueta relazione pubblica del presidente Francesco Nerli, che dovrebbe ripresentare per l’ennesima volta al ministro delle Infrastrutture Matteoli i “cahiers de doleances” dei porti. Sui quali, sia detto per inciso, Matteoli ormai può poco o niente, inchiodato com’è sul piano delle spese dalla stretta marcatura del collega delle Finanze Tremonti.
Ad oggi comunque Matteoli ha assicurato che ci sarà. Ed è scontato che sarà sottoposto anche a un fuoco di fila di domande sulle prossime, numerose scadenze di presidenti delle Port Authorities: da Livorno a Bari e Trieste entro la fine dell’anno, per seguire poi con Taranto e Brindisi in Puglia, con Civitavecchia e Marina di Carrara nell’anno nuovo. Com’è scontato che il ministro glisserà, perché le decisioni ormai dipendono dagli accordi politici a livello nazionale e dai “giochi” con le varie Regioni.
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