Rilanciano i due principali gruppi dello yachting d’alta gamma, con Ferretti in testa, mentre continuano a soffrire i piccoli e medi – Il gommone torna a dimensioni “umane”?

GENOVA – Vigilia sofferta, per le sofferenze di buona parte dei cantieri, quella del 50° salone nautico, in programma da sabato 2 ottobre a domenica 10 ottobre. Vero che gli sforzi dell’Ente Fiera e dell’Ucina hanno prodotto la solita esibizione-mostre, con tutti o quasi gli spazi espositivi riempiti e con oltre 500 barche in acqua ed altrettante novità. Ma nessuno si nasconde – e per primi il presidente di Ucina Albertoni e il presidente della Fiera Lombardi – che dopo due anni di pesantissima crisi sono pochi i costruttori e importatori che non si leccano le ferite.
Se le leccano, per quanto hanno dovuto soffrire, anche i due principali gruppi dello yachting d’alto bordo italiano, Ferretti ed Azimut-Benetti. Il primo è tornato a competere sul mercato con uno scatto d’orgoglio del suo presidente e fondatore Norberto Ferretti e del management, che hanno saputo rinegoziare con le banche e gli investitori sia il debito sia le prospettive di crescita: liberandosi anche di qualche marchio complementare (vedi Aprea) e attuando una politica di ricerca tecnologica spinta e di diversificazione anche sui temi ambientali, con le motorizzazioni ibride, l’utilizzo di materiali di eccellenza, il risparmio energetico. A Genova saranno presentate barche nuove e anche idee nuove.
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