La guerra delle ferrovie per aprire ai treni cargo
I privati di Fercargo contro Trenitalia che vuol far chiudere più di 150 scali merci italiani – Continua la perdita di mercato dei treni mentre cresce in Europa
MILANO – Ieri potrebbe essere stato il giorno della verità. Oddio, difficile crederlo veramente, perché questo è il Paese delle decisioni rinviate, dei “percorsi” tortuosi, dei distinguo.
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Però almeno c’è stata un’occasione: il Consiglio di Stato doveva pronunciarsi sull’appello presentato da 11 società private di trasporto ferroviario merci – riunite in Fercargo – contro il piano di dismissione da 240 a 71 degli scali merci aperti a tutti deciso dal governo. Il piano deriverebbe da una direttiva del presidente del Consiglio del luglio 2009, che si era limitata a far proprio uno studio – Cicero pro domo sua – di Trenitalia. Che ha chiesto di chiudere ai concorrenti la maggioranza degli scali merci “improduttivi” lasciandone solo 71 a disposizione anche dei competitori privati. Un esempio: in Toscana rimarrebbero solo tre scali merci a La Spezia, uno a Pisa San Rossore, uno a Livorno Calambrone, uno a Massa Industriale (marmi). Gli altri scali da chiudere ai privati, ma da conferire a società di RFI sulle quali ovviamente ci saranno forti investimenti (specie pubblici).
In vista del Consiglio di Stato, le 11 società di Fercargo sono partite in tromba, sia a livello parlamentare che con un appello al presidente della Repubblica. Hanno fatto rilevare che già il cargo ferroviario in Italia è un disastro. Nell’anno in corso la quota di mercato delle ferrovie italiane per le merci è calata da 68 a 42 milioni di treni/km (6% del totale contro il 12% media europea in crescita) con una caduta particolarmente pesante negli ultimi dieci mesi.
Secondo Fercargo Trenitalia non ha alcun interesse alle merci ma non lascia aprirsi quel mercato ai privati. Con il risultato che aumentano ancora i camion sulle congestionate strade italiane, con effetti drammatici sui costi, sulla sicurezza e sull’ambiente. In attesa di essere colonizzati dai colossi europei che a partire da Deutsche Bahn – come ha recentemente ammesso lo stesso ad di Trenitalia Moretti – stanno già entrando con i passeggeri ma puntano al trasporto globale.
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