A Bari cauzione per B.P.M.
BARI – Decidendo in ordine al provvedimento con il quale l’Autorità Portuale di Bari aveva disposto la rideterminazione del canone di concessione a carico della Bari Porto Mediterraneo S.r.l. per la gestione delle stazioni marittime, il Consiglio di Stato VI Sez., presidente Giancarlo Coraggio e relatore Roberto Garofoli, con due ordinanze gemelle, ha condizionato il permanere della sospensione del provvedimento impugnato di rideterminazione del canone, alla prestazione, nel termine di trenta giorni, ad opera della BPM S.r.l., di una cauzione mediante fideiussione bancaria per un importo pari a quello dell’atto impugnato (circa 7 milioni di euro).
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La rideterminazione era scaturita – secondo una nota dell’Autorità Portuale di Bari – dalla evidente sproporzione fra le superfici effettivamente concesse e godute da B.P.M. (24 mila metri quadrati) rispetto a quelle, di gran lunga inferiori (2.727 metri quadrati), prese a base, a suo tempo, per il calcolo del canone.
A presidio dei crediti fatti valere in giudizio dall’Autorità Portuale, i giudici del Consiglio di Stato hanno previsto che detta cauzione debba essere prestata, pena l’automatica perdita di efficacia delle ordinanze adottate.
L’Autorità Portuale, difesa dal professor avvocato Ugo Patroni Griffi e dall’avvocato Fulvio Mezzina, ha espresso soddisfazione per la decisione che in tal modo tutela gli interessi erariali dell’ente.
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