L’autotrasporto dei containers aumenta tariffe del 10 per cento
L’incremento dei costi parte da martedì prossimo per bilanciare il caro-gasolio e le spese del personale – Lunedì nell’assemblea romana di Confetra l’analisi della situazione nazionale
ROMA – La “botta” era preannunciata, ma ha scatenato reazioni dure lo stesso. Con una nota ufficiale, “rimbalzata” poi nelle varie sedi portuali attraverso Cna e le altre associazioni di categoria, gli autotrasportatori del comparto containers hanno annunciato un immediato aumento del 10 per cento delle tariffe “a partire dal 1º febbraio”, cioè martedì prossimo.
E’ a tutti noto che le imprese che operano nel trasporto dei contenitori – dice una nota firmata da Unatrans, Anita e Legacoop – da tempo continuano ad assorbire aumenti generalizzati su voci di costo, quali il gasolio, i pedaggi autostradali ecc., determinati da fornitori che operano in regime quasi monopolistico e sulle quali non esiste nessuna possibilità di recupero attraverso una maggiore efficienza della gestione dell’azienda o realizzando quelle economie di scala che per altri settori economici sono pure possibili.
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Le imprese che operano in questo settore – continua la nota – non sono più nelle condizioni di sostenere le proprie aziende in presenza di prezzi che non coprono i costi d’esercizio: e pertanto per il tramite delle organizzazioni alle quali aderiscono, anticipano che a partire dal 1º febbraio 2011 applicheranno un aumento del 10% sulle tariffe attualmente praticate. Tale aumento comprende anche la variazione del costo del carburante nella misura del 4,6% così come indicato dal ministero dello sviluppo economico nella variazione di dicembre 2010. L’incremento suddetto delle tariffe – conclude la nota – va pertanto considerato come un recupero di una parte dei maggiori oneri finora sostenuti e che, anche alla luce degli ultimi rincari compreso il costo del personale, le imprese non possono che recuperare dal mercato”.
Le reazioni, sia nazionali che locali, sono state forti; e probabilmente avranno anche una “coda” nell’assemblea nazionale che proprio lunedì 31 gennaio e martedì 1º febbraio Confetra terrà a Roma sui tanti problemi del comparto. L’incontro avrà anche una parte pubblica martedì, con numerosi accreditamenti per interventi ricevuti anche on-line. Uno dei temi sarà anche il rinnovato contratto nazionale dei settori della logistica, trasporto e spedizione, che Confetra sottolinea essere stato firmato anche da Anita, Cna/Fita e Trasportounito.
Ovviamente gli spedizionieri sono i più colpiti dell’aumento e stanno protestando duramente, attraverso le organizzazioni di categoria che saranno anch’esse presenti all’assemblea di Confetra. Più distaccati i terminalisti, che in genere non hanno rapporti diretti con gli autotrasportatori. Così il presidente di Assiterminal Alessandro Giannini, tra l’altro amministratore delegato del Terminal Darsena Toscana di Livorno, che si è detto “spettatore” sulla vicenda, sottolineando anche che aumenti di questo genere devono comunque rientrare in un contratto nazionale. C’è anche chi ha commentato che il nuovo aumento rischia di favorire ulteriormente quel sottobosco di padroncini dell’Est che non solo non rispettano le tariffe nazionali, ma spesso si spendono al ribasso con pesanti distorsioni sul mercato dell’autotrasporto containers.
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