Quell’esodo dall’Istria e Dalmazia
LIVORNO – Fu uno dei più drammatici esodi della nostra storia recente; decine di migliaia di italiani in fuga dall’Istria e dalla Dalmazia dove i partigiani di Tito avevano dato luogo ad atroci vendette verso quelli che erano considerati “colonizzatori fascisti”, e migliaia dei quali finirono nelle Foibe. Un esodo di famiglie, spesso di vecchi e bambini, che peraltro furono accolti spesso in Italia da fischi e insulti dei portuali, fomentati dal Pci contro i “fascisti di ritorno”.
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Storie e memorie dell’esodo istriano, fiumano e dalmata saranno oggetto domani, giovedì 10 alle 16,30 a palazzo granducale di Livorno, di una commemorazione indetta dall’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea della provincia stessa, con il coordinamento del suo direttore Catia Sonetti e l’intervento straordinario di Enrico Miletto dell’Istituto storico di Torino. L’incontro sarà preceduto dal saluto delle autorità cittadine.
“Siamo partiti su una nave” è il significativo titolo della commemorazione, che reca nel manifesto una foto delle tremende condizioni della fuga: una vecchia carretta del mare letteralmente coperta di profughi e delle loro povere masserizie, quelle almeno che riuscirono ad arrivare fino a lei. Il resto, anni ed anni di lavoro e d’impegno anche sociale – a posteriori riconosciuti infine dalla stessa Jugoslavia – furono necessariamente abbandonati e in molti casi fanno anche oggi parte del patrimonio di quelle terre.
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