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Traffici Livorno: più containers e boom forestali

LIVORNO – Forse il fondo dell’abisso è stato toccato e adesso si risale, sia pur lentamente, verso la superficie. Parliamo dei traffici portuali livornesi: con oltre 30 milioni di tonnellate di merce complessiva movimentata nel 2010, lo scalo ha fatto registrare un aumento del 13,2 per cento rispetto al 2009.

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Secondo quanto reso noto dall’Ufficio Analisi e Statistiche della Port Authority, a trainare la ripresa dei traffici sono state in particolare due tipologie merceologiche: i containers, che con 628 mila 489 Teus movimentati nel 2010 hanno toccato quota più 6,2 per cento rispetto all’anno precedente (una variazione positiva di 36.439 Teus rispetto ai 592.050 del 2009), e il traffico dei prodotti forestali e della cellulosa (più 23,6 per cento, con una movimentazione di oltre 1milione 400 mila tonnellate).

Confermato, inoltre, il trend positivo di crescita per il traffico passeggeri dei traghetti (+3,4 per cento con 2.552.214 unità nel 2010) e per la crocieristica (+3,4 per cento, differenza positiva di 27.241 crocieristi rispetto ai 795.313 del 2009).

Si registra, invece, una leggera frenata nel traffico dei rotabili che, attestandosi a 312 mila 427 mezzi commerciali, ha subito un lieve decremento: meno 2,5 per cento. Un risultato dovuto anche alla crisi della trasportistica, che potrebbe cambiare, a fronte delle previsioni positive per il prossimo semestre. Un moderato ottimismo, quello per i primi mesi del 2011, motivato dalla recente attivazione di nuove linee (Livorno-Valencia-Tangeri e Livorno-Catania), e dall’aumento della frequenza di altre linee già attive, come la Livorno-Barcellona, che da trisettimanale è diventata quadrisettimanale.

Torna infine in negativo il movimento delle auto nuove in imbarco/sbarco (-9,1 per cento). Una diminuzione – dice la nota dell’Authority – dovuta al fatto che a partire da marzo non è stato più possibile usufruire degli incentivi per l’acquisto di auto nuove a basso impatto ambientale; un riflesso del blocco quasi totale del mercato – specie nelle auto a basso costo che vengono via mare da Spagna e Far East – che non sembra dare segni prossimi di ripresa.

A.F.

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Pubblicato il
16 Febbraio 2011

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