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Il “Leone” a Milano

La storica baleniera è tornata al museo del Risorgimento

MILANO – Il Leone di Caprera è tornato a Milano dopo 16 anni di assenza. La piccola baleniera, di proprietà del Comune di Milano, Civiche Raccolte Storiche Museo del Risorgimento, è stata protagonista nel 1880 di una memorabile traversata oceanica dall’Uruguay all’Italia condotta solo grazie al coraggio di tre eroici marinai italiani: Vincenzo Fondacaro di Bagnara Calabra, Pietro Troccoli di Marina di Camerota e Orlando Grassoni di Ancona.

“I giornali stranieri sono pieni di ammirazione per l’intraprendenza dei nostri marinai che hanno compiuto un viaggio meraviglioso sopra un guscio di noce… Che viaggio! Tutto a vela! Con soli tre uomini a bordo! Americani, inglesi, francesi sono sbalorditi di un simile Tour de force!”.

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Così commentò, alcuni giorni dopo l’arrivo, la celebre rivista Illustrazione italiana del 27 febbraio 1881.

Partito il 3 ottobre 1880 da Montevideo (Uruguay), il Leone di Caprera è la piccola imbarcazione a vela di soli 9 metri che fu capace di una straordinaria traversata oceanica giungendo, dopo oltre tre mesi di navigazione e infinite difficoltà, alle isole di Las Palmas (Gran Canaria).

Il 9 giugno 1881 la barca arrivò in Italia, approdando definitivamente a Livorno. Il curioso nome che porta è un omaggio che Vincenzo Fondacaro, comandante della spedizione e ideatore dell’impresa, fece all’Eroe dei due Mondi. Oggi, dopo i lavori di restauro curati da A.R.I.E. (Associazione per il Recupero delle Imbarcazioni d’Epoca) e dopo il varo museale che l’Associazione ha organizzato a Livorno il 9 giugno 2009, il piccolo “guscio di noce” torna da protagonista a Milano per i 150 Anni dell’Unità d’Italia, fulgido esempio di coraggio, perizia marinara e radicati ideali patriottici.

Il restauro del Leone di Caprera ha beneficiato dell’alto patrocinio della Presidenza del consiglio dei ministri e del ministero per i Beni e le Attività Culturali conferiti ad A.R.I.E. per il recupero di un bene storico unico al mondo e il Presidente della Repubblica Italiana, onorevole Giorgio Napolitano, ha testimoniato con una lettera indirizzata ad A.R.I.E. il suo appoggio e sostegno all’operazione di ripristino del cimelio.

Il progetto di restauro museale, concepito e promosso da A.R.I.E. con i fondi concessi al Comune di Camerota dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha preso il via il 23 marzo 2007 con il trasporto dell’imbarcazione dalla grotta di Lentiscelle (Marina di Camerota), dove era ricoverata dal 1995, a Livorno per l’inizio dei lavori di restauro. Gli interventi di restauro conservativo-museale sono stati effettuati sotto la direzione del Comitato tecnico-scientifico di A.R.I.E. presieduto da Stefano Faggioni dello Studio Faggioni Yacht Design di La Spezia che, con tutta la propria perizia, ha seguito e diretto le delicate fasi di restauro del cimelio svoltosi presso il cantiere “Old Fashioned Boats” di Francesco Crabuzza.

Un ringraziamento particolare è andato al comando generale della Guardia di Finanza che ha curato in tutte le sue fasi l’impegnativo recupero del Leone e il suo trasferimento in sicurezza da Marina di Camerota a Livorno e a La Spezia e anche quello da Livorno a Milano per le celebrazioni dell’Unità d’Italia.

Da sottolineare infine il contributo della professoressa Silvia Piardi e del professor Gabriele Guidi, docenti del Politecnico di Milano che, attenti allo studio delle radici culturali da cui la nautica moderna trae oggi felice ispirazione, si sono occupati con i loro studenti della fase di rilievo digitale e ridisegno dell’imbarcazione.

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Pubblicato il
26 Marzo 2011

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