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Toremar a caccia di un traghetto

Difficile trovarne uno alla soglia dell’estate – Ritardati i lavori delle controcarene

Angelo Roma

LIVORNO – Tempi duri per la Toremar, la regionale di navigazione la cui gara di privatizzazione è stata di fatto bloccata dal ricorso al Tar dell’armatore Lauro, escluso a favore di Moby.

A complicare la sua gestione, in questi che sono i momenti più caldi del servizio con le isole toscane, non c’è soltanto il ritardo del passaggio della compagnia ai privati per il ricorso al Tar; ma c’è anche il guasto all’apparato motore del traghetto “Oglasa”, che ha messo fuori uso la nave proprio quando sulla Piombino-Portoferraio la richiesta è in crescita. E con i conti che si prefigurano per questo difficile 2011 – il costo del bunker continua ad oscillare, quasi sempre in crescita – il milione di euro che costerà riparare l’“Oglasa” è forse il meno di fronte alla perdita di traffico sulla ricca direttrice dell’Elba.

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Da qui la sola alternativa che rimane alla Regione ed all’amministratore unico di Toremar: noleggiare sul mercato “spot” un traghetto abbastanza valido per sostituire quello rotto, che trasporta circa mille passeggeri e più d’un centinaio di auto. Il problema è che di questi tempi è difficile trovare traghetti validi: sul mercato ci sono molte vecchie carriole, ma la rotta dell’Elba è troppo importante per non essere all’altezza della concorrenza. Quindi se il traghetto verrà trovato, certamente non sarà a basso costo, e l’utile che potrebbe produrre quasi certamente andrà a coprire il suo costo. Insomma, un altro problema sull’arcipelago dove la coperta di Toremar si sta confermando troppo corta per servire al meglio tutte le isole: come si è dimostrato durante il ponte del 2 giugno quando l’avaria all’“Oglasa” ha costretto a dirottare da Capraia il “Liburna” scatenando l’esasperata reazione di centinaia di turisti contro il sindaco dell’isola Gaetano Guarente (il traghetto è poi tornato a Capraia ma con un ritardo di circa 2 ore che ha creato difficoltà specie ai turisti che dovevano rientrare in auto o in treno in nord Italia).

Per cercare di far tornare i conti, la Toremar ha anche ritardato i lavori – già concordati da un anno – a due traghetti che avrebbero dovuto entrare in bacino per essere allargati con apposite controcarene. I due traghetti servono d’urgenza per questa stagione. Ma anche questo ritardo di lavori costa in penali e in riduzione del carico. Insomma per Angelo Roma, amministratore di Toremar, e per il suo assessore regionale di riferimento Luca Ceccobao si preannuncia un’estate rovente.

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Pubblicato il
18 Giugno 2011

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