Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Fuoribordo crescono i furti un sito ad hoc

GENOVA – Crescono i casi di furto di motori fuoribordo ad opera di bande criminali organizzate, responsabili poi di collocarli e venderli sui mercati esteri. Secondo le stime di UCINA – Confindustria Nautica, negli ultimi 4 mesi sono stati più di 400 gli esemplari rubati, per un valore totale di oltre 3 milioni di euro.

[hidepost]

Un fenomeno, dunque, sempre più diffuso per numero di episodi verificatisi e per intensità, che impegna l’Associazione della nautica nella definizione di strumenti adatti a far fronte al problema.

Dopo aver denunciato questo preoccupante fenomeno durante la Convention Satec che si è svolta a Viareggio nel maggio scorso,  UCINA si è fatta portavoce delle preoccupazioni dei produttori nei confronti del Governo italiano e delle Associazioni di categoria internazionali (EBI, European Boating Industry, e ICOMIA, International Council of Marine Industry Associations) affinché venga istituita al più presto una normativa comune a tutti gli stati di destinazione dei motori.

Confindustria Nautica è al lavoro per attivare una polizza assicurativa studiata ad hoc per tutelare gli imprenditori del settore e sta sviluppando, all’interno del sito www.ucina.net“, una sezione dedicata alla denuncia dei furti che rappresenterà uno strumento efficace e immediato a sostegno di produttori, dealer e consumatori, ma anche di mappatura del fenomeno.

Con i dati acquisiti Confindustria Nautica chiede un tavolo di confronto con la Guardia di Finanza, l’Interpol e le forze di polizia con l’obiettivo di trovare urgenti soluzioni al problema.

“L’Associazione sta portando avanti con impegno la battaglia, al fianco delle imprese del settore, a questo sistema criminoso, responsabile di creare danni economici alle aziende in un momento economicamente già molto difficile. Per questo servono subito strumenti efficaci a tutela delle aziende” ha dichiarato Anton Francesco Albertoni, presidente di UCINA – Confindustria Nautica.

[/hidepost]

Pubblicato il
22 Giugno 2011

Potrebbe interessarti

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora