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Interporti nuova legge in disegno

Nella foto: (da sinistra) Daniele Toti, Silvia Velo e Marco Susini.

LIVORNO – I parlamentari Onorevoli Silvia Velo e Daniele Toti della Commissione Trasporti di Camera e Senato hanno presentato, presso la sala convegni dell’Interporto Amerigo Vespucci, alle istituzioni e agli operatori il disegno di legge in materia di riordino della normativa degli Interporti.

“La legge vigente n° 240 è datata 1990 ed ha ormai esaurito la sua funzione propulsiva – ha detto l’onorevole Marco Susini, presidente dell’interporto e vice presidente dell’Unione Interporti Riuniti,  introducendo la presentazione – e noi, come UIR, che da tempo sollecitiamo un aggiornamento di questa normativa, abbiamo contribuito a creare una griglia sulla quale costruire un disegno di legge.

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Vediamo oggi in questo progetto di legge che i nostri suggerimenti sono stati in larga parte recepiti. Ad esempio un’importante richiesta da parte nostra – ha detto ancora Susini – ha riguardato la necessità di fare chiarezza sul ruolo delle piattaforme logistiche sovrarregionali assegnandone le competenze al ministero delle infrastrutture ed assegnando invece la competenza della localizzazione degli interporti alle Regioni in virtù della normativa seguita alla revisione del titolo V° della Costituzione”. Come poi spiegato dalla parlamentare Velo l’iter per la creazione del disegno di legge ha visto audizioni con gli operatori e con le istituzioni le cui istanze sono state recepite attraverso modifiche del disegno; pochi giorni fa inoltre, anche il Governo ha voluto apportare il suo contributo, ma con proposte – secondo la stessa Velo – devianti rispetto al disegno presentato e che lasciano dubbi circa la loro efficienza ed economicità e sulle quali è oggi aperta una discussione.

In sintesi il Governo intenderebbe ristrutturare l’ordinamento degli interporti facendoli divenire enti pubblici creando in più un’agenzia governativa di coordinamento (Interport Authority). L’onorevole Velo ha ricordato che gli apporti legislativi dalla 240/1990 ad oggi hanno prodotto una devoluzione delle competenze degli interporti alle Regioni e che con i DPEF del 2006/2009 e 2009/2013 sono state definite le sette piattaforme logistiche integrate e territorialmente strategiche del nostro Paese creando così il seguente assetto: le piattaforme logistiche come elemento di pianificazione e programmazione del Governo centrale e gli interporti come elementi inseriti all’interno di queste piattaforme con regolamentazione a base regionale. In parallelo è intanto cresciuta la politica europea in tema di trasporti e sempre più si va delineando uno scenario normativo teso ad assegnare agli Stati membri il compito di individuare i terminali strategici per lo scambio modale nell’ambito dello sviluppo dei corridoi europei di trasporto merci. In sostanza si delinea un quadro nazionale ed europeo profondamente modificato che rende necessario un adeguamento normativo.

I principali punti sui quali il disegno di legge ha focalizzato la sua attenzione sono: la definizione di piattaforma logistica territoriale intesa come sistema di strutture e servizi in ambito interregionale atto a funzioni connettive di valore strategico per il Paese,  la definizione di interporto inteso come una parte di questa piattaforma costituito da un complesso di infrastrutture e servizi integrati, gestito da un soggetto imprenditoriale, con dei requisiti minimi (almeno un terminal ferroviario al suo interno con un’operatività di almeno 10 coppie di treni settimanali, questo per evitare la frammentazione dell’offerta logistica), la natura privatistica degli interporti (per favorire la flessibilità e l’efficienza), i rifiuti (ritenendo che gli interporti possano essere anche una  piattaforma di stoccaggio dei rifiuti) e la pianificazione urbanistica (prevedendo una maggiore autononomia nella disciplina urbanistica rispetto agli standard). L’intento del disegno è di ottenere una legge quadro che poi dovrà trovare gli strumenti finanziari all’interno delle manovre economiche.

L’onorevole Toti ha poi risposto ad alcune domande ed in conclusione ha ricordato lo scopo dell’incontro, cioè di sollecitare dagli operatori osservazioni sulle criticità del disegno di legge per averne suggerimenti per il loro superamento. In definitiva l’incontro ha permesso di conoscere il lavoro svolto per la formulazione del disegno di una legge quadro di sicura necessità ed urgenza. Ed in effetti anche la sollecitazione ad avere evidenza di eventuali criticità ha trovato accoglienza: è stato evidenziato il tema della security interna alle aree interportuali e dalle risposte dei relatori si è rilevata una diversa sensibilità sul considerare l’argomento pertinente o meno. Dai commenti raccolti a fine incontro è emerso il rammarico di non aver ricevuto anticipatamente il testo del disegno di legge poi illustrato in modo da meglio considerare eventuali domande e c’è chi, tra gli imprenditori presenti, ha rilevato l’assenza di una previsione di servizi di accoglienza che nel loro insieme qualificano ed incidono sul funzionamento degli interporti assumendo così carattere strutturale. E’ stato in compenso apprezzato l’intento di favorire l’ingresso di operatori ferroviari privati intravedendone possibili sviluppi per le attività degli operatori dell’interporto.

Cinzia Garofoli

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Pubblicato il
6 Luglio 2011

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