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Spedizionieri alle prese con ENS bene in mare, problemi via aerea

Le difficoltà maggiori registrate a Malpensa – L’impegno dell’agenzia – Il problema della mancanza di un database europeo unificato

MILANO – Il certificato doganale telematico europeo, com’era prevedibile, sta facendo soffrire. Dall’inizio del mese è scaduto l’ultimo rinvio concesso dell’Ue per chi non si era ancora messo in regola e l’obbligo adesso è totale. In Spagna e Francia sono già scattate le prime sanzioni, ma insieme alla Germania e Gran Bretagna sono i paesi dove sono già state attuate le maggiori operazioni in regola.

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L’Italia è in quinta posizione come certificati ENS. Sembra che stia andando relativamente bene per il cargo navale, dove il sistema è stato da tempo rodato con la piena collaborazione delle dogane, mentre qualche problema – e in alcuni casi qualche grosso problema – si sta verificando nel cargo aereo. In particolare ha sofferto Malpensa, dove transita almeno l’80% del traffico aereo in arrivo e in partenza.

E’ il presidente di Fedespedi Piero Lazzeri a confermare che nel campo marittimo non ci sono in genere problemi, e che comunque il punto di arrivo deve essere lo sportello unico doganale, che snellirà tutti i processi come più volte ribadito.

A loro volta le dogane ricordano che le istruzioni agli operatori sono state fornite da tempo e che comunque l’intera struttura si è mobilitata per aiutare i meno preparati. Teresa Alvaro, responsabile nazione per il nuovo sistema di sicurezza delle Dogane, ammette che chi non si è preparato in tempo sta riscontrando alcune difficoltà, ma viene assistito. Conferma che sulle merci per via marittima i disagi sono limitati, salvo eccezioni.

E da Bruxelles (vedi Il Sole-24 Ore di martedì) che si evidenziano i problemi più generali. Il direttore di Ceclat Marco Sorgenti sottolinea che non è ancora disponibile un database identico per i 27 paesi della comunità, per cui ci sono nodi difficili da sciogliere. Ma perché non si è fatto un database unico e magari semplificato? Significativa la risposta di Clecat: “Perché sarebbe costato troppo”. Solo che bisognerà arrivarci al più presto, pena nuove difficoltà.

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Pubblicato il
9 Luglio 2011

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