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Nautica a vele sgonfie si cimenta nel low cost

Preannunciate molte novità a costi intorno ai 10 mila euro, anche se la produzione nazionale rimane puntata sui grandi yachts – Lo spauracchio Finanza

Anton Francesco Albertoni

MILANO – L’hanno presentato, pur nella consapevolezza che sarà uno dei più difficili della sua storia, come il Salone Nautico delle piccole barche: ovvero, dell’offerta di barchette anche a diecimila euro, il prezzo di una Panda.

E’ l’identikit del 51º Salone nautico di Genova, che si terrà quest’anno dal 1º al 9 ottobre con circa 2 mila imbarcazioni e natanti, e 1.300 espositori, di cui il 35% stranieri. Anton F. Albertoni, presidente di Ucina, ha ribadito che il momento è difficile, sia per la crisi economica che taglia i consumi specie sulle famiglie medie (e la nautica non è certo una priorità per chi ha difficoltà a sbarcare il lunario) sia anche perché la rinnovata offensiva della Guardia di Finanza contro gli evasori fiscali ha creato un clima di preoccupazione nettamente superiore alla realtà dei fatti. Tanto che – dichiarazioni nell’ambito della presentazione del Salone avvenuta a Milano nei giorni scorsi – aumenta in modo esponenziale il numero delle imbarcazioni medie e grandi italiane che scelgono di navigare solo in Croazia o in Albania (nel Tirreno la meta preferita è diventata la Corsica) al sicuro dalle “incursioni” delle Fiamme Gialle.

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Per tornare alle piccole barche, l’Ucina annuncia che sarà il settore più nutrito di novità del prossimo salone, con offerte sia nel campo dei motori – ovviamente con i fuoribordo da 40 cv (senza patente) che la faranno da padroni – sia nel campo delle vele. E qui avremo alcune delle novità più significative, perché sia i costruttori nazionali sia quelli stranieri (fortissimi ormai francesi e tedeschi) puntano a piccoli cabinati abitabili con i quali fare uscite giornaliere ma anche qualche mini-crociera di giovani adattabili e sportivi. Certo, nel campo della vela cabinata i 10 mila euro sono una chimera: ma è vero che al prossimo salone i prezzi saranno nettamente sotto controllo. Anche se – è l’amaro commento di molti – l’Italia si caratterizza come sempre per la produzione di grandi yachts da milionari. In sofferenza anch’essi, sia chiaro: visto che in tre anni il fatturato del comparto è calato da 6,2 a soli 3,4 miliardi di euro. E non si vedono che timidissimi segnali di ripresa, tutti ovviamente con bandiera estera.

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Pubblicato il
30 Luglio 2011

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