Tassa anche sui natanti?
Circola voce che sia stata proposta sugli scafi oltre 6 metri – Un appello al governo per fare chiarezza

Anton Francesco Albertoni
GENOVA – “Misure contraddittorie e di dubbia utilità“: con queste parole Anton Francesco Albertoni, presidente di UCINA – Confindustria Nautica, ha definito i provvedimenti della manovra di Ferragosto che, secondo il Governo, sarebbero utili a contrastare l’evasione fiscale.
Il presidente dell’Associazione che riunisce le imprese della nautica ha così espresso la reazione dell’industria: “Il nostro comparto vive ogni giorno un grave stato di incertezza sui possibili esiti della manovra che non fa che danneggiare le aziende della nautica, già fortemente colpite dalla pesante contrazione dei fatturati registrata nell’ultimo biennio. Questo stato è aggravato dalla rappresentazione fuorviante, che non cessa di riproporsi ogni giorno, dell’associazione diportista uguale evasore fiscale e il tutto a pochi giorni dall’apertura del Salone Nautico di Genova, prima vetrina mondiale dell’industria nautica”.
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“Nel nostro Paese sono poco più di 600 le società che si occupano di diritto di noleggio e locazione: un dato insignificante se raffrontato alle 35.000 società di comodo citate dagli organi di stampa negli ultimi giorni. Inoltre, come ho già avuto modo di affermare, ai fini della lotta all’evasione esistono già gli strumenti per rintracciare eventuali abusi: il 99% delle imbarcazioni viene infatti acquistata tramite il leasing e, pertanto, tutte le transazioni possono essere verificate dall’Agenzia delle Entrate. Inoltre l’80% del parco nautico è formato da scafi con valore di acquisto inferiore a quello di una utilitaria”.
“Anche in tema di lotta all’elusione e alle società di comodo, UCINA – Confindustria Nautica, già da molti mesi e in tempi non sospetti, ha fornito all’Agenzia delle Entrate tutti gli strumenti utili per una reale azione di contrasto, senza peraltro avere ancora avuto risposta”.
Albertoni ha poi proseguito: “In queste ore sono circolate voci di proposte assurde e fortemente demagogiche come l’ultima, avanzata da Domenico Scilipoti, segretario politico del Movimento di Responsabilità Nazionale, di inserire nel testo della manovra un articolo 2-bis che preveda una tassa annuale di possesso, a decorrere dal 2012, per gli yacht e le imbarcazioni a motore e a vela con motore ausiliario da diporto di lunghezza superiore ai sei metri. Una misura insensata, che finirebbe con il dare il colpo di grazia a un settore già pesantemente vessato dalla crisi economica”.
“Rivolgo un appello al Governo” ha concluso Albertoni “affinché faccia chiarezza sui propri obiettivi e sugli strumenti che intende adottare per raggiungerli e perché sia tutelato un comparto che, senza considerare l’indotto, anche turistico, ad esso collegato, dà lavoro a più di 90.000 persone e che, qualora venissero finalmente adottate una serie di misure che da tempo l’Associazione invoca, potrebbero rendere la nautica una fonte di introiti per l’erario ben superiori a quelli recuperati attraverso eventuali tasse”.
Anche Assomarinas è intervenuta sul tema con la seguente nota.
“I provvedimenti della manovra di Ferragosto e le norme “antievasione” previste dal Governo potrebbero, a caduta, dare il “colpo di grazia” anche alla portualità turistica italiana”. Perfettamente in linea con quanto dichiarato dal presidente di UCINA Confindustria Nautica Anton Albertoni esplode anche la rabbia delle imprese portuali turistiche: “All’irresponsabilità dei “Responsabili” bisogna rispondere con azioni concrete. Le reiterate “raccomandazioni” non bastano più per fermare il massacro dell’industria nautica italiana: è l’ora di passare dalle parole ai fatti”. Durissimi i toni del presidente di ASSOMARINAS (Associazione Italiana Porti Turistici aderente a Federturismo – Confindustria e a UCINA Confindustria Nautica) Roberto Perocchio, alla vigilia dell’assemblea generale dell’Associazione che si terrà il prossimo 15 settembre a Rapallo presso l’Hotel Excelsior, alle ore 15.00, per dare conto dello stato dell’arte delle imprese nautiche turistiche oggi impegnate a sopravvivere non solo per i nefasti effetti di un’iniqua legislazione ma, soprattutto, per la violenta turbolenza di un mercato sempre più in crisi sia nel settore dei servizi che su quello della produzione. A focalizzare la crisi del settore sarà, ancora una volta, l’annuale indagine conoscitiva che sarà ufficialmente presentata a Rapallo: numeri dai quali se da una parte emerge l’appeal della portualità turistica del Sud Italia per le nuove imprese turistiche già operative, dall’altra evidenzia la sensibile contrazione della domanda di consumi al nord Italia con una prospettiva di stagnazione, se non di ulteriori decrementi, di almeno 2 anni.
Se, come afferma il presidente di UCINA, fosse introdotta nel testo della manovra (art.2 bis proposta dal segretario politico del Movimento di responsabilità Nazionale Domenico Scilipoti) una tassa annuale di possesso a decorrere dal 2012 per gli yacht e le imbarcazioni a motore e a vela con motore ausiliario da diporto di lunghezza superiore ai 6 mt. i nostri porti subirebbero il blocco istantaneo degli investimenti già avviati nella riqualificazione dell’esistente e nella realizzazione di nuovi progetti, cioè di quei 50.000 ormeggi, già programmati – conclude il presidente di Assomarinas – “Ciò comporterebbe una vera e propria condanna alla recessione di tutto il comparto che verrebbe privato di circa 5 miliardi di euro di potenziali investimenti privati nelle infrastrutture“.
Secondo Perocchio si tratta di una vera e propria situazione di emergenza che sarà debitamente affrontata e discussa all’assemblea generale di Rapallo con i presidenti di Federturismo Renzo Iorio e quello di UCINA Confindustria Nautica Anton Albertoni e con i contributi del presidente della Commissione Infrastrutture e Trasporti del Senato Luigi Grillo per gli aspetti politico-legislativi e per quelli tecnico-normativi col professor Stefano Zunarelli docente di Diritto della Navigazione e Trasporti dell’ateneo di Bologna.
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