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Raugei (Cilp) no al Taf per le crociere

LIVORNO – La coperta è corta, e si sapeva. Ma certe scelte che riguardano l’allargamento delle aree di accosto per le crociere stanno innescando, come già scrivemmo, la solita “guerra tra poveri” in porto.

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Il resoconto del dibattito svoltosi in seno alla quarta commissione consiliare della Provincia ha spinto il presidente della Cilp Enzo Raugei a “voler chiarire alcuni aspetti” su quanto riportato; proprio oggi, in contemporanea all’attesa inaugurazione del “Livorno Reefer” che segna un momento importante per la Cilp e per il porto.

“Premesso che se MSC decide di portare le crociere di testa nel nostro porto ne siamo tutti felici – scrive Raugei – ciò non può andare a discapito di traffici storici, presenti nel porto di Livorno, che ne hanno fatto il porto leader, quale quelli rappresentati dai prodotti forestali”.

“Le notizie circolate in questi ultimi tempi sul futuro del magazzino TAF – scrive Raugei – hanno allarmato i nostri due primari clienti “Grieg Star Shipping” e “Westfal-Larsen”, che hanno già contrattualizzato importanti incrementi di traffico nell’ordine delle 150.000 tonnellate, in ragione della possibilità di utilizzare quel magazzino e che non si farebbero scrupolo a dirottare gli approdi delle loro navi su Savona o altri porti che da tempo stanno loro facendo la corte, se ciò non si verificasse. (NB – Ieri, martedì, il presidente di Grieg Star Shipping, Tom Rasmussen, è stato a Livorno per avere chiarimenti e rassicurazioni)”.

“E’ bene ricordare – dice ancora Raugei – che l’impresa CILP movimenta circa un milione di tonnellate utilizzando direttamente oltre 10.000 giornate di lavoro in aggiunta ad un indotto rappresentato dall’Amministrazione, dalle Agenzie Marittime, dagli Uffici armatoriali, dagli Operatori del trasporto, dai movimenti bancari e quant’altro.

“Sono state riferite inesattezze – sottolinea Raugei – laddove si parla che TAF trasferisce la propria attività al nuovo Reefer Terminal: TAF non trasferisce nulla, ma ha semplicemente subito la disdetta di un contratto da parte di Dole che aveva necessità di maggiori spazi e che, grazie all’iniziativa del nuovo Reefer Terminal, è stato possibile mantenere a Livorno. “Livorno Reefer Terminal srl” è una società completamente diversa da “TAF”, anche in ragione della compagine sociale (4 soci). TAF inoltre, è autorizzata per il ciclo deposito e movimentazione e non ha in concessione alcuna banchina da lasciar libera – chiarisce Raugei – poiché gli accosti 46 e 47 sono in concessione a CILP fino al 2024 e proprio in questi ultimi mesi si è verificato spesso il doppio accosto di navi specializzate del prodotto forestale. TAF ha fatto richiesta di integrare la propria autorizzazione con lo stoccaggio di prodotti forestali perché come società è intenzionata a proseguire la propria attività, con il proprio personale e per questo chiederà il rinnovo della concessione quando andrà a scadenza.

“Pensare di utilizzare quel magazzino per deposito bagagli e servizi ai passeggeri – dice Raugei – corrisponde a sacrificare una primaria struttura, ciglio banchina con fondale di 12 metri, la cui naturale vocazione è quella del prodotto forestale, come riportato nel POT vigente. Le esigenze di una stazione marittima si possono ricercare in altri spazi del porto, che non mancano, così come può essere rivisto il layout delle banchine che vanno dalla calata Orlando al porto Mediceo, fatte salve le attività che oggi su quegli approdi vengono svolte, che ben integrerebbero il movimento turistico con la città; questioni che faranno parte della prossima discussione sul piano regolatore del Porto.

“Decidere invece in tutta fretta simili scelte – dice ancora Raugei – significherebbe proseguire con il metodo dei “toppini” senza avere una visione di assieme delle problematiche; trovo difficile immaginare i flussi di traffico che si generano con navi da 4.000 passeggeri insieme al traffico operativo di ralle e mezzi di lavoro che movimentano, con speciali rimorchi, 60-70 tonnellate di merce. Noi per primi non vogliamo che la parte commerciale del porto entri in conflitto con quella turistica ma, se le premesse sono quelle enunciate, credo che la Compagnia e con essa i propri soci lavoratori abbiano qualcosa da dire.

“A conferma di quanto detto ed in ragione di trovare soluzioni possibili, stiamo elaborando – conclude il presidente della Cilp – insieme agli altri terminalisti portuali del forestale, un documento che prospetta alcune soluzioni per garantire gli accosti nei tre mesi di punta del traffico crocieristico, compresa la realizzazione di un arredo Terminal più piacevole e vie di scorrimento svincolate dall’operatività del terminal. Sul magazzino valuteremo le soluzioni che nel tempo saranno prospettate, che dovranno essere compatibili con i tempi e con le necessità operative; le nuove strutture dovranno tutelare le esigenze del traffico, visto che oggi ogni tonnellata di merce è preziosa, come anche è importante non perdere opportunità legate al traffico cruise. Le soluzioni si devono cercare insieme e si possono anche trovare: diversamente vale su tutto la Legge 84/94 che recita che ogni terminalista deve esercitare le proprie attività nell’ambito della propria Concessione; e, se oggi alla Porto 2000, a prevalenza di capitale pubblico, è consentito di spaziare in tutto il porto, si deve anche al senso di responsabilità e di disponibilità dei terminalisti”.

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Pubblicato il
21 Settembre 2011

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