Le crociere punto di forza nel pianificare le banchine
La convergenza delle linee a suo tempo predisposte dall’Authority di Piccini con quelle del Comune – Approvato il bilancio di Palazzo Rosciano con la riduzione delle imprese di servizi

Roberto Piccini
LIVORNO – Ancora l’assetto definitivo non c’è perché manca il designato segretario generale dell’Authority portuale Massimo Provinciali, in fase di (laborioso) trasferimento dal ministero delle Infrastrutture a palazzo Rosciano. Ma finalmente del porto e della sua programmazione si torna a parlare anche da parte delle istituzioni. E si scoprono elementi se non nuovi, almeno chiariti. Primo di tutti. come già accennato dal sindaco Alessandro Cosimi nella sua recente intervista al nostro giornale, che la pianificazione del porto avanza, sia pure a passo di gambero, con la consapevolezza ormai generalizzata che i tempi sono strettissimi.
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Guardacaso, nell’ultimo consiglio comunale il sindaco Cosimi ha ribadito un concetto che sembrava essersi perso: cioè che la “bozza di piano” elaborata sotto la presidenza di Roberto Piccini all’Authority, è oggi più che valida e serve da punto di partenza per le nuove analisi. Come a dire: le consultazioni per la riorganizzazione del porto in zone omogenee, che l’attuale presidente Giuliano Gallanti ha avviato – e che ha recentemente presentato in audizione al comune e in una serata al Propeller Club – devono tener di conto le indicazioni del piano Piccini. E con un sottinteso: cerchiamo di far presto, perché i tempi per non essere tagliati fuori dalla competizione dei grandi porti del Tirreno sono ormai strettissimi. L’invito è all’Authority, visto che il sindaco ha ribadito in consiglio comunale che per il piano regolatore del porto sta ancora aspettando le carte da Palazzo Rosciano.
Piccini da parte sua, che di questi tempi sta piuttosto defilato – il suo lavoro è nell’ombra, sia per metter le mani sull’ex magazzino Taf, sia per preparare le offerte da portata a Miami sulla stagione delle crociere 2012- ci tiene a ricordare che la sua pianificazione prevede almeno sette “step”, tutti regolarmente concordati con il Comune: il completamento e consolidamento della vasca di colmata, i dragaggi in Darsena Toscana e alla bocca sud del porto, gli accordi con Piombino per i fanghi, l’allargamento della strettoia del Marzocco, i nuovi accosti delle crociere, il trasferimento dei rinfusi e i forestali al molo Italia. Sette punti che – qualcuno lo ricorda per lui – sono in ritardo anche per l’impasse seguita al cambio di presidenza all’Authority. E il sindaco sembra essere sulla stessa linea. Per quanto riguarda le crociere poi, un po’ tutte le istituzioni stanno convergendo sul giudizio che sono un valore aggiunto in crescita per l’economia locale e regionale. Nei giorni scorsi si è avuta conferma dell’appetibilità di Livorno dalla concentrazione di grandi cruisers (vedi foto, di Scovavento) sulle banchine portuali. Ma occorre pianificare più spazi e più servizi.
In quanto all’Authority, il comitato portuale ha di recente approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2011 con un avanzo di amministrazione di quasi 17 milioni, di cui 13 già vincolati; un presunto avanzo di cassa di 48 milioni e un risultato positivo economico netto di 2 milioni e mezzo di euro. Il tutto utile per cominciare gli interventi infrastrutturali giudicati prioritari dal piano operativo triennale aggiornato al 2012. 40 milioni di euro, di cui 24 provenienti dalle risorse residue dei trasferimenti statali, verranno infatti destinati il prossimo anno ad opere strategiche, tra cui quelle relative al nuovo porto turistico, di Azimut-Benetti al Mediceo (con la realizzazione della nuova banchina sporgente il lato sud del Molo Mediceo, il consolidamento e riprofilamento della Darsena Nuova, e la creazione di un canale che colleghi quest’ultima alla Bellana: tutti impegni sottoscritti dall’accordo di Roma con Azimut e finanziati a suo tempo dallo Stato). Verranno inoltre finanziati con i fondi statali anche gli interventi di riprofilamento della banchina del canale di accesso al terminal TDT nella zona Torre del Marzocco, e quelli di manutenzione straordinaria del bacino Grande (in attesa di capire se sarà riaperto e come sarà reso compatibile con la nautica di Benetti). Rimangono infine in piedi i grossi investimenti (30 milioni di euro) necessari al dragaggio dello Scolmatore, della Darsena Toscana e di altre aree portuali. Gallanti ha insistito, in comitato, nella speranza che sia finalmente varato il famoso decreto dell’Ambiente – che è bloccato da anni – per lo sversamento in mare dei fanghi “puliti”. Speranza o illusione?
Quanto al tetto massimo delle imprese autorizzate allo svolgimento di servizi e operazioni portuali, in comitato portuale c’è stato il voto contrario di Silvio Fremura e Giorgio Neri, per il mancato inserimento della Neri spa all’interno della lista delle attuali 20 imprese abilitate allo svolgimento delle operazioni portuali (imbarco e sbarco). Secondo gli uffici tecnici, all’atto della presentazione della richiesta di autorizzazione, la Neri spa non aveva né il personale sufficiente, né le aree operative disponibili per svolgere le attività di deposito della merce forestale in ambito portuale. Sembra che i dati mancanti potranno essere rapidamente forniti e anche Neri Spa ottenga la sua autorizzazione. Nessuna obiezione, invece, sulla riduzione del numero massimo delle imprese di servizi autorizzabili, che dalle 12 dello scorso anno passano alle attuali 10.
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