Al Propeller la riforma della riforma

Marco Filippi
LIVORNO – Nella recente riunione del Propeller locale il senatore Marco Filippi (PD), invitato dal presidente Fiorenzo Milani, ha tenuto una conferenza sulle proposte di riforma della legge 84/94. Filippi, livornese, nella 15ma legislatura ha partecipato all’ottava commissione permanente ai Lavori Pubblici seguendo in particolare le questioni legate ai porti ed alle infrastrutture e nella 16ma legislatura ha ricoperto lo stesso incarico come capogruppo del suo partito. Il senatore ha ricordato che da una legislazione all’altra ci sono stati molti cambiamenti che hanno visto la semplificazione del quadro politico ed una conseguente maggiore operatività e fattività ed ha affermato che riponeva molta fiducia nell’ultimo tentativo, dei tre totali, di riforma della legge 84/94. Grazie alla convergenza di opinioni dei due governi espressi nell’ultima legislatura la versione proposta della legge consente tra l’altro modifiche in corso d’opera, sviluppo dei traffici, ammodernamento infrastrutturale e affermazione di una governance portuale in grado di interagire con i livelli istituzionali deputati alla pianificazione territoriale. Partendo dal sano impianto costruito rimane ora da completarla per aprire una nuova stagione con i giusti mezzi per raccogliere le nuove sfide.
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Secondo il senatore Filippi è assolutamente necessario dare ai porti l’autonomia finanziaria con il riconoscimento dei profitti che loro stessi generano, ed in questo senso, già precedentemente, era infatti stato proposto di prelevare il 5% dell’iva del loro prodotto (400 milioni di euro annui stimati) con l’attivazione di linee di credito con la cassa depositi e prestiti. Soprattutto si ipotizzava di investire una quota del 5% dei piani finanziari di Anas e Ferrovie dello Stato per collegare i porti con le principali arterie ferroviarie ed autostradali. Tutto ciò avrebbe generato un ritorno economico positivo. Piena condivisione era stata trovata anche in materia di pianificazione territoriale (PRP) e varianti del PRP cercando di prevedere tempi certi entro i quali si sarebbe dovuto procedere in deroga. Anche in merito alla governance portuale pur mantenendo le funzioni di indirizzo, controllo e programmazione del Comitato Portuale si ipotizzavano però poteri autorevoli al presidente per affrontare l’ordinaria amministrazione.

Nella foto (Laura Bolognesi): (da sinistra) Dino Lorenzini, Marco Filippi e Fiorenzo Milani (in piedi).
Un altro elemento, molto delicato, è quello legato alle concessioni. Il senatore Filippi ha ammesso che il testo è da lui ritenuto ancora perfettibile perché oberato da una casistica estremamente vasta. In questa materia il relatore avrebbe inteso favorire l’investimento del privato tutelando il suo capitale per tutto il tempo di una estensibile concessione riconoscendogli così il giusto profitto. Base di partenza per arrivare a questo è riconoscere l’autonomia finanziaria ai porti e purtroppo – ha detto Filippi con amarezza – il niet di Tremonti ha escluso ogni possibilità in questo senso.
Il senatore Filippi ha esortato infine ad accelerare lo sviluppo con ogni mezzo investendo su porti ed aeroporti, a sfruttare la nostra posizione geografica per intercettare le merci sulla rotta Suez Gibilterra e a rivolgerci verso la sponda sud del Mediterraneo (cosa che l’Europa sta già facendo da tempo). Nel contesto si dovrà operare a favore dell’autonomia finanziaria quale strumento per meglio contrastare la possibilità di regressione dello sviluppo, come ora si teme nella contingenza, timore ancor più accentuato dalle ipotesi di aumenti sull’iva.
“La legge 84/94 ha stabilito un connubio fra il privato ed il pubblico nel governo del porto ma oggi, in favore di un naturale e maggiore dinamismo dobbiamo andare oltre – ha concluso Filippi – e se pubblico deve essere, deve esserlo al 100% come avviene in Inghilterra con libera competizione in termini di mercato. Viceversa, il privato dovrà avere carattere ancora più privato. Dovremo accettare con maggiore coraggio le dinamiche proprie del mercato – ha detto ancora – offrendo quelle maggiori garanzie di operatività che oggi lo shipping internazionale richiede”.
A fine relazione sono seguiti gli interventi; lo stesso presidente Milani si è espresso sull’opportunità della creazione di un ministero dei Porti e delle Coste e su quella di investire su pochi e validi porti. Filippi di contro ha risposto che crede che l’accorpamento dei vari ministeri, come ad esempio le Infrastrutture all’Ambiente, servirebbe a progettare meglio le opere e ad evitare errori la cui riparazione a posteriori è molto costosa. Per i porti vale il principio dell’autonomia finanziaria: se un porto funziona si autofinanzia senza problemi. L’ingegner Giovanni Motta dell’Autorità Portuale (e vice presidente del Club) ha chiesto se nella riforma della 84 /94 fosse stato sviluppato l’argomento dei dragaggi portuali; Filippi ha risposto che con l’articolo 5 bis si riconosce la grande importanza della materia e tale articolo è tuttora difeso con convizione dalla commissione. Sollecitato da Omar Oggiano dei piloti del porto in merito alla diversità di velocità di crescita dei porti italiani rispetto a quelli europei l’oratore ha risposto che concorrere con tali porti per noi è quasi impossibile e che il rischio che corriamo oggi è invece quello di perdere i traffici offerti dalla sponda sud del Mediterraneo. Enrico Bonistalli, agente marittimo, ha poi chiesto conferma se nella riforma si prevedano aperture all’allungamento delle concessioni e qui è giunta la risposta affermativa del senatore che si è detto molto sensibile alle sollecitazioni ricevute, ma con le dovute attenzioni al rispetto delle regole.
In apertura di serata era stato presentato il nuovo socio dottor Alessandro Dell’Agnello.
Cinzia Garofoli
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