Sottoscritti gli impegni con le istituzioni – La piattaforma in funzione a metà del 2013

LIVORNO – Nella casistica delle grandi opere in Italia, spesso si parla di “compensazioni” al territorio. Che sulle ali dei vari comitati NIMBY (not in my backyard) si oppongono a tutto, salvo poi monetizzare la resa. E’ quanto avvenuto anche tra Livorno e Pisa per il rigassificatore offshore che sorgerà l’anno prossimo – oltre 14 mesi di ritardi dovuti al cantiere di Dubai, previsto in servizio a metà del 2013 – e che i vari comitati hanno cercato invano di “stoppare”. Le istituzioni locali, che pure non sono certo fulmini di guerra, hanno completato l’iter dei permessi (in sei anni). E adesso hanno firmato con gli AD della società OLT Offshore LNG l’elenco dei “contributi di compensazione” al territorio.
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chi in questo articolo ha scritto questo:
“…Nella casistica delle grandi opere in Italia, spesso si parla di “compensazioni” al territorio. Che sulle ali dei vari comitati NIMBY (not in my backyard) si oppongono a tutto, salvo poi monetizzare la resa.”
o non sa quello che e’ dice, o e’ in malafede, perche’ i comitati (di cui faccio parte) non hanno mai fatto un discorso nimby e soprattutto non hanno mai monetizzato alcunche’, ma solo rimesso di tasca propria e in termini di benessere sociale e ambientale da scelte folli come quella del rigassificatore offshore.
Per favore girate questa osservazione a chi ha scritto l’articolo, chiedendogli di informarsi meglio prima di scrivere di cose che non conosce. Saluti
Massimo Maggini
Caro Maggini
non mettiamo in dubbio la sua buona fede, ma il fatto che l’acronimo nimby esista ed esistono le compensazioni conferma l’attualità del problema. Che poi il rigassificatore sia folle sembra un giudizio assai discutibile.
A.F.