I porti turistici italiani paventano il naufragio

Molti scali turistici in costruzione temono di non poter completare i lavori – Anche gli stranieri in fuga

VENEZIA – ASSOMARINAS (Associazione Italiana Porti Turistici aderente a UCINA Confindustria Nautica e a Federturismo) alla quale sono associati 88 porti ubicati lungo tutta la costa italiana, ha tenuto giovedì 15 dicembre presso la sede centrale di Confindustria a Roma un’assemblea generale per denunciare la grave situazione della portualità turistica che si verrà a creare, in assenza di opportune modifiche, con la conversione in legge del decreto “Salva Italia”.

“Non si può far naufragare un così prezioso settore del turismo quando è a tutti noto che questo comparto genera il 10% del PIL e che rappresenta un importante ammortizzatore sociale come via d’uscita al comparto manifatturiero – ha detto il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio – questa norma prevista nel decreto è una tassa sbagliata nella sua impostazione tecnica perché, come tassa d’uso, oltre agli italiani, colpisce anche i diportisti stranieri provocando una fuga generale dai nostri porti.

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