L’ex terzo mondo conquista tutti i mari
Già il 40% delle merci che viaggiano su mare lo fanno su navi dei paesi emergenti – I grandi terminalisti alla conquista di Africa ed America del Sud – Le nazionalità degli equipaggi
GINEVRA – L’ultimo rapporto Unctad, cioè dell’United Nations Conference on Trade and Development (agenzia delle Nazioni Unite che monitorizza commercio e sviluppo) conferma che la domanda del trasporto marittimo ha ricominciato a crescere decisamente nell’anno ormai in via di conclusione: ma che buona parte della crescita è dovuta ai paesi in via di sviluppo, in particolare a quelli del BRUC che si affacciano sui mari. Non solo: ma sempre secondo l’agenzia mondiale buona parte dei suddetti paesi in via di sviluppo non si limita più a conferire il proprio export (ed eventualmente import) alle flotte mondiali, ma sta dotandosi di flotte proprie, o comunque associate a flotte storicamente forti, per conquistarsi spazi significativi anche sui comparti della logistica.
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Nel trasporto dei containers ma anche dei traffici alla rinfusa, il trasporto marittimo ha avuto alcune oscillazioni importanti, ma nel 2010 ha superato gli 8 miliardi di tonnellate. E i paesi emergenti hanno già trasportato il 56% del totale mondiale, quando solo trentacinque anni fa non superava il 16%. Potrebbe trarre in inganno l’indice complessivo della potenza delle flotte di bandiera che vede in testa – come specifica il grafico che riportiamo da “Il Sole-24 Ore”- la Danimarca grazie a Maersk, la Svizzera grazie alla Msc di Aponte e la Francia grazie a CMA-CGM. Ma nella classifica dei primi venti paesi per consistenza delle flotte, la metà vede schierato paesi emergenti con il quasi 40% della quota complessiva. La stessa presenza al vertice della classifica della Svizzera è una forzatura in quanto la flotta con la bandiera della confederazione elvetica fa capo all’italiano Gianluigi Aponte – che ha comunque scelto proprio la Svizzera come sede delle sue attività armatoriali – ed ha equipaggi in buona parte italiani o del terzo mondo. Peraltro proprio la Svizzera è la sede di Unctad, che vi mantiene una importante organizzazione con oltre 400 dipendenti.
Tornando alle navi, in quanto agli equipaggi, va rilevato che in tutte le flotte del mondo, comprese quelle europee, una delle nazionalità più rappresentate è quella dei filippini. Ma non mancano indiani e coreani, mentre viene rilevato che la flotta mercantile più importante del continente americano è quella del Cile. Altre significative conquiste degli ex paesi del terzo mondo: la Corea nelle costruzioni navali, specie di maggiori dimensioni, che sta difendendosi dall’attacco della Cina, la quale prevale ormai a livello mondiale per la costruzione dei containers, con decentramenti delle proprie aziende a sua volta in paesi di nuovo sviluppo come il Vietnam.
Nel campo degli operatori intermodali con particolare proiezione sul mare e sui porti, stessa storia: i più potenti raggruppamenti nel settore sono due asiatici, Hutchinson Port (HPH) e Singapore Authority (PSA) sia pure con in mezzo gli olandesi di APM. Per quanto riguarda Dubai Ports (DP) è diventato quarto operatore mondiale dopo l’acquisizione dell’inglese P&O ed oggi opera con una cinquantina di terminal, con particolare predilezione per l’Africa e l’America meridionale.
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