Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Grandi vettori grandi accordi per grandi porti

GENOVA – Difficile di questi tempi non farsi travolgere dalle preoccupazioni: gli indicatori economici che virano verso il peggio; le risorse finanziarie pubbliche – e in parte private – in picchiata verticale; e i porti italiani che aspettano e (forse) riescono ancora a sperare. Vedi l’intervista qui a fianco al presidente dell’Authority di Gioia Tauro.

[hidepost]

Ma il mondo dello shipping non aspetta. Proprio in questi giorni, all’annuncio – che abbiamo dato di recente – dell’accordo operativo tra Msc e Cma-Cgm sulle rotte tra il Far East e il Mediterraneo, ne sono seguiti altri, e altrettanto significativi. Il primo è la fusione tra New World Alliance (Apl, Hmm e Mol) e Grand Alliance (Hapag Lloyd, Nyl, Oocl), che sono diventate G6 Alliance. E subito dopo tra Evergreen e Chyn è stato siglato un accordo per cui la prima compagnia porterà i suoi Teu anche sulla seconda. Sembrano accordi di slot charter più che acquisizioni o fusioni, come era avvenuto in un precedente passaggio di “razionalizzazione”: ma di fatto è la conferma che anche i giganti del trasporto marittimo vedono anni difficili e invece di farsi una guerra tra tutti e contro tutti hanno preferito accordarsi e concentrarsi in quattro grandi gruppi. Rimane fuori da questi movimenti, tra le grandi compagnie dei containers, solo Maersk ma solo per il momento: perchè saranno i prossimi mesi a definire meglio le strategie mondiali.

Una cosa è certa: concentrando e razionalizzando, un pò tutti i raggruppamenti cercheranno di utilizzare le navi più grandi a disposizione, che comportano significative economie di scala. E per i porti italiani non è una bella notizia, visto che per le navi sopra i 10 mila Teu ci sono fondali sufficienti solo a Gioia Tauro, Trieste, La Spezia e in parte Genova.

In sostanza, e brutalmente: saranno le compagnie di navigazione a imporre quella decimazione dei porti italiani e quella concentrazione dei (pochi) investimenti pubblici che da tempo si chiede per i soli porti “primari”?

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
31 Dicembre 2011

Potrebbe interessarti

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio