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Porti turistici, un progetto di rete

Un progetto strategico finanziato dall’Unione Europea con la Provincia di Livorno come capofila – I sottoprogetti su nautica sociale e sostenibilità ambientale

LIVORNO – Nella più pesante crisi degli ultimi anni in campo nautico – con inevitabili, prossime conseguenze anche sul turismo costiero italiano – un recente workshop organizzato dalla Provincia di Livorno nel programma transfrontaliero Italia – Francia ha voluto fare il punto sulla portualità minore, la nautica sociale e i relativi aspetti di sostenibilità ambientale.

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In una intera giornata di lavori si sono incontrati al Museo di Storia Naturale di Livorno rappresentanti delle regioni italiane Toscana, Liguria e Sardegna, della Collettività territoriale di Corsica e della Union des portes de plaisance de Corse. Hanno introdotto i lavori, dopo il saluto del presidente della Provincia di Livorno Giorgio Kutufà, l’assessore provinciale alle politiche comunitarie, sociale e volontariato Monica Mannucci, e l’assessore comunale Giovanna Colombini anch’essa alle politiche comunitarie e ai rapporti con le università.

Una giornata densa di relazioni, progetti e analisi, in cui sono state presentate realtà operative già affermate come molti scali minori della Liguria (e i celebri, pittoreschi “porti a secco” delle Cinque Terre), il porto turistico di Cala de’ Medici (l’imprenditrice Maria Paoletti ha diretto la tavola rotonda sulla “carta del diportista”) , realtà minori ma altrettanto interessanti – specie il Liguria e Corsica – di porti “a secco” senza strutture invasive in acqua, e infine progetti e criteri per valorizzare l’esistente ed eventualmente ricavare da tratti di costa non portuale strutture ricettive “leggere”, capaci di dare però ricovero a piccole e medie barche a costi ridotti.

Tante idee e altrettanti progetti – come quelli elaborati dai tecnici di Sintesis – per una “gestione sostenibile” della fascia costiera, grazie a due “sottoprogetti” (illustrati nelle linee fondamentali dall’assessore Monica Mannucci): il primo su sostenibilità ambientale e nautica sociale; il secondo sul sistema informativo (Sardegna come capofila) per ottimizzare l’offerta dei servizi dei porti, informandone i diportisti attraverso veri e propri link da scaricare anche sui telefonini e i computer.

Dalla giornata di lavori è emerso un quadro molto frammentato sulla nautica sociale della nostra provincia, con realtà avanzate ma non da tutti conosciute (come il “porto a secco” dell’Assonautica della Camera di Commercio nel porto mediceo), iniziative altrettanto interessanti in itinere, e progetti di governance integrata almeno d’area.

Le cifre fornite dall’Unione Europea per il progetto strategico TPE (Tourisme Ports Environment) sono la principale conferma che non si tratta di chiacchiere: l’intero partenariato sulla sostenibilità ambientale e la nautica sociale ha un budget di 2 milioni e mezzo di euro di cui 767 milioni assegnati alla Provincia di Livorno, per tutelare e migliorare l’efficienza ambientale dei porticcioli, stimolare la nascita di nuovi approdi, migliorare i comportamenti dei diportisti nel rispetto dell’ambiente. L’impegno della Provincia – è la conclusione dell’assessore Mannucci – è di selezionare porticcioli ed approdi per un comune sistema di gestione ambientale, realizzare un’analisi ambientale degli stessi porticcioli e censire le piccole infrastrutture esistenti per la nautica sociale, allo scopo di fornire loro supporti ed eventuali miglioramenti anche quantitativi.

Dal convegno è scaturito anche un calendario di prossimi impegni che coinvolgerà sia le istituzioni territoriali, sia i soggetti privati e il volontariato, per articolare proposte di valorizzazione del turismo nautico in chiave di accoglienza ma anche di tutela dell’ambiente.

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Pubblicato il
31 Dicembre 2011

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