Mistral: classificare i porti dell’area transfrontaliera

Uno schema con cinque tipologie di base sulla qualità dei servizi – Il raffronto con le realtà esistenti e con le esigenze immediate del popolo delle barche

Gli assessori Monica Mannucci e Gianfranco Simoncini.

LIVORNO – Il nome è piacevole ed evocazione di belle sventolate: progetto Mistral. Il workshop che si è tenuto lunedì al museo di storia naturale della Provincia labronica, intitolato appunto al Mistral, aveva come oggetto una proposta di classificazione dei porti turistici del Mediterraneo; articolata in realtà in una più modesta e realistica arcata spaziale dalla Toscana alla Sardegna, la Liguria e la Corsica, sia pure con prospettive (o semplici speranze, non s’è capito bene) di allargare il campo fino alla Costa Azzurra, la Provenza e le Baleari. Progetti finanziati dall’Unione Europea nel quadro del flusso di soldi (notevole, qualche volta da chiedersi se non sia spropositato) dedicati alle relazioni transfrontaliere.


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